Sicuramente le più forsennate teste scapoccianti che girano su debaser conosceranno Karl Sanders in qualità di chitarrista e principale compositore dei Nile. Evidentemente stressato dalla furiosa ed ininterrotta brutalità della band in questione, il nostro decise un paio d'anni fa di prendersi una pausa per registrare quest'album solista.
Prima di introdurre la recensione vera e propria devo doverosamente premettere questo: chi scrive apprezza ed ammira la tecnica, lo stile, l'attitudine dei Nile, ma non regge un loro album. Nel senso: non ne trovo un filo logico. Non fraintendetemi: non sono troppo pesanti, e non sono brutti (le canzoni le adoro!), ma come album, proprio non mi scorrono. Mi spiace se vi ho delusi.
Partiamo dal dire che questo lavoro è estremamente d'atmosfera. Ogni suono, ogni strumento (dall'intima chitarra acustica ai poderosi gong fino a rari assoli di chitarra elettrica) è finalizzato non a se stesso quanto piuttosto al ricreare ambienti eterei, raffinati, mitici, ma anche malefici e oscuri. Come lo stesso Sanders specifica, l'Egitto non è l'unica ispirazione, ma c'è anche molta letteratura ("Elder God Shrine" è un chiaro richiamo Lovecraftiano).
Essendo dichiaratamente un album di studio*, il karo Karl si è sbizzarrito con la strumentazione. Oltre all'uso di numerose voci (vari cori religiosi, ma anche le oscure voci dei sacerdoti, la voce eterea che sembra quella di un antico bardo ed altre) non mancano strumenti etnici, sia percussioni che strumenti a corda. L'uso della strumentazione non è mai eccessivo, e qui è doveroso citare il notevolissimo lavoro di songwriting, estremamente fluido, che rende Saurian Meditations un album piacevolissimo, di sicuro impatto.
Non mi resta che consigliare caldamente l'ascolto, per immergervi in atmosfere di assoluta bellezza.
* interrogato sul fatto se S. M. sarà mai riproposto live, Karl dice: “ Non credo. Andare in tour con i Nile mi porta via moltissimo tempo. Ho un figlio di nove anni e andare in tour con due bands significherebbe sbagliare nei suoi confronti e mancargli di rispetto. ” Checcarino, eh? ^^
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