Procuratevi quattro elicotteri, questa volta: con tanto di pilota. Aggiungete quattro musicisti, un quartetto d'archi per l'esattezza: primo violino, secondo violino, viola e violoncello. Infine, quattro tecnici del suono: ciascuno dei quali dovrà manovrare un piccolo mixer. Una volta radunati i dodici umani, spediteli sugli elicotteri, fateli decollare e quando svolazzano sopra le vostre teste significa che è partita la musica di "Helikopter-Streichquartett".

Troppo complicato? Tranquilli: ci ha già pensato Karlheinz Stockhausen, che tra il 1992 e il 1993 scrive la musica di questo quartetto, destinata a confluire nell'opera "Mercoledì da Luce" all'interno del grande ciclo dedicato ai giorni della settimana. E ha pensato anche a voi, Stockhausen, a voi del pubblico, che ve ne state comodamente seduti nella sala da concerto a fissare quattro colonne di monitor televisivi (una per ciascun musicista) e ad ascoltare il suono proveniente da quattro gruppi di altoparlanti (uno per ciascun musicista): immagini e suoni diffusi da telecamere e microfoni installati negli elicotteri, che trasmettono a terra i segnali video e audio.

E siccome tutto l'ambaradan se l'è sognato (in senso letterale) Stockhausen, uno che aveva pratica di cose tecniche, potete stare certi che lì a terra si vede e si sente benissimo: come è successo al pubblico di Amsterdam il 26 giugno 1995 in occasione della prima esecuzione di questo quartetto d'archi invero un po' particolare.

Ma come fanno i musicisti, poverini, a sentirsi l'un l'altro e a suonare in sincrono se svolazzano solitari per l'aere? Semplice, portano un paio di cuffie da cui è diffusa una voce-guida che conta le battute della partitura mentre degli impulsi segnano gli accenti di ogni battuta: il tutto con un margine di errore di un decimo di secondo; inoltre tramite le cuffie ciascun musicista sente gli altri grazie all'intervento dei quattro tecnici del suono che miscelano voce-guida, impulsi, suoni, e il rumore degli elicotteri (amplificati pure quelli con un microfono esterno).

Questa, ragazz_, è la musica di "Helikopter-Streichquartett": un teso continuum sonoro che dura una mezz'oretta in cui gli elicotteri sono trattati come strumenti a percussione (grazie al rumore/suono delle pale e dei rotori) e i quattro strumenti ad arco imitano gli elicotteri suonando in tremolo un groviglio intricato di glissandi ascendenti e discendenti. L'edizione discografica di riferimento è quella della Stockhausen-Verlag: un doppio cd che presenta la registrazione della prima assoluta di Amsterdam con introduzione in inglese dello stesso Stockhausen (7 minuti) e commenti finali con piloti, musicisti e pubblico a esecuzione terminata (14 minuti); oltre alla versione registrata in studio, con 3 minuti aggiuntivi di musica composti da Stockhausen dopo la prima esecuzione e inclusi come finale nella stesura definitiva del quartetto.

Quartetto nato da un sogno, come si diceva, dopo che Stockhausen aveva inizialmente rifiutato la commissione ricevuta per scrivere un quartetto tradizionale. Ennesima dimostrazione del fatto che nessuno come lui ha saputo trasformare i sogni, anche quelli più estremi, in realtà.

Carico i commenti...  con calma