Poco più che trentenne, Karlheinz Stockhausen passa buona parte del biennio 1959-1960 nello Studio di musica elettronica della Radio di Colonia, al lavoro per "Kontakte". La forza di questa composizione sta nella ricchissima varietà di suoni creati da Stockhausen con mezzi tutto sommato limitati: un generatore di impulsi, un paio di filtri, una piastra per l'eco, e poco altro.
Allora, fare musica elettronica significava produrre un pezzo della durata di tre o quattro minuti; raramente si superavano i dieci minuti. "Kontakte" dura 34 minuti ed è un paesaggio sonoro in cui mai nulla è uguale a se stesso, nulla si ripete, e dove gli eventi sonori conservano nel fondo un tono di cupa minaccia, di aggressività sonora che talvolta non può che mettere in soggezione l'ascoltatore.
Grazie alle vertiginose manipolazioni di cui è capace, Stockhausen rende vivo ciò che è freddo, organico ciò che è sintetico. Non per caso questo lavoro avrebbe ispirato molta musica successiva, compresi quei musicisti rock che alla fine degli anni '60 mutuavano da Stockhausen la tecnica di diffusione del suono in quadrifonia. "Kontakte" ci era già arrivato, non a caso il titolo si riferisce ai contatti tra varie forme di movimento spaziale del suono (rotazioni, loop, alternanze, con velocità e direzioni diverse).
Si riferisce anche ai contatti, che producono attrito, tra momenti musicali autosufficienti, fortemente caratterizzati (il lavoro è infatti suddiviso in 16 brevi strutture). Infine, il lavoro esiste in due versioni (senza che l'una tolga o aggiunga nulla all'altra): per soli suoni elettronici, o con l'aggiunta, rispetto a questi, di due esecutori, uno al pianoforte e uno alle percussioni, che suonano dal vivo in sincrono con la musica diffusa dagli altoparlanti: e in quest'ultimo caso, i contatti si riferiscono all'incontro-scontro tra due famiglie sonore contrastanti: quella elettronica e quella strumentale.
Lavoro decisivo, di un'intensità particolare e inimitabile, "Kontakte" ha fatto di noi degli ascoltatori più consapevoli e più liberi.
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