Sette recensioni per i sette giorni della settimana: oggi tocca a Venerdì da Luce.
(5/7)
Anche la quinta opera nel ciclo di Licht ha una parte introduttiva (il Saluto) e una finale (il Congedo): in questo caso, si tratta di due lunghi brani di musica elettronica che possono essere ascoltati indipendentemente dalla rappresentazione scenica dell'opera e che assumono il titolo complessivo di "Weltraum" (lo spazio cosmico).
"Freitags-Gruss" + "Freitags-Abschied" = "Weltraum": 68 minuti la prima parte, 78 la seconda. Ma nonostante la durata spropositata, l'ascolto si rivela non troppo difficile. La musica ha tonalità oscure, è molto densa ma ha dalla sua il lento svolgimento. Un gigantesco drone che avvolge senza lasciare respiro.
Stockhausen lavora a questa musica nel 1992 e nel 1994, aiutato nella produzione dei suoni dal figlio Simon (come già era accaduto per "Oktophonie" un paio d'anni prima). Vengono utilizzati sintetizzatori e campionatori di uso comune, unità di effetti e – cosa curiosa – due vocoder. Il vocoder è un effetto che filtra la voce umana dandole un timbro metallico: lo si sente a 40 minuti dall'inizio, quando Stockhausen stesso comincia a contare lentamente, in tedesco: eins... zwei... drei... Un episodio di poco più di sei minuti seguito dall'entrata di una voce femminile che per 10 minuti ride a tratti di un riso nervoso e meccanico...
Le sonorità sono dilatate all'estremo, sembrano adattarsi e aderire alla lunghezza davvero inconsueta di questa composizione. Ma nella seconda parte di "Weltraum" si registra, dopo circa 13 minuti, l'entrata graduale di alcuni suoni gravi, secchi e marcati, che si ripetono sulla stessa nota in modo ossessivo per quasi tutto il resto del pezzo. Non una vera e propria melodia, piuttosto un nucleo tematico che subisce lievi sfasamenti microtonali verso il registro grave o verso l'acuto. Come se un enorme glissando venisse scomposto nei suoi elementi costitutivi e analizzato al microscopio.
Ora sullo sfondo del sempiterno drone, ora convulso e in primo piano, si riconosce la valenza percussiva di questo nucleo. Esso si alterna alla voce filtrata di Stockhausen, molto distorta, che conta i numeri più volte, einsss ... zweeeiiiii ... dreeeeiiiiii .... (da 18' a 22') e che riemerge ancora nel magma elettronico intorno ai 55 minuti, contando da 1 a 13 per oltre venti minuti finché resta solo un suono nel registro medio-acuto, tenuto all'infinito, e la voce che declama l'ultimo numero, drrreeeiiizeeeennnnn..., fino a che tutto svanisce nelle insondabili oscurità dello spazio cosmico.
Sono passate 2 ore e 27 minuti, nel frattempo... E chi si è avventurato fin qui non può che restare rapito da questa musica di selvaggia suggestione.
- Freitag aus Licht (1991-1994) è la quinta opera del ciclo dedicato ai giorni della settimana. Si articola in un saluto, due atti e un congedo. Il venerdì è il giorno della tentazione di Eva da parte di Luzifer. Freitag aus Licht è stata rappresentata in forma scenica all'Opera di Lipsia nel settembre 1996. L'edizione discografica è pubblicata dalla Stockhausen-Verlag in 4 cd (il Saluto e il Congedo del Venerdì sono i cd n. 1 e 4 di questa edizione).
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