Giusto due parole di presentazione per uno di quei album che definirei inutili: Ryan Raddon, meglio conosciuto come Kaskade, è un dj e produttore americano, attivo già da una decina di anni e che con "Fire & Ice" arriva al suo nono (!!) lavoro in studio. Come ho detto, stiamo parlando di un disco fondamentalmente inutile, come tutti quelli dei vari David Guetta e Swedish House Mafia, visto che le canzoni che sono presenti sull'album sono facilmente reperibili online 'staccate' dal resto del disco, che quindi forse punta all'unico obbiettivo da parte dell'artista di fare un po' cassa.
Un album costruito attorno ai singoli quindi (come l'ultimo di David Guetta, tra l'altro), ma non c'è nulla di male: è fin da piccolo che nascondo un lato truzzo, ben 'protetto' dalla mia anima rocker, ma datemi dei pezzi come "Turn It Down", "Lessons in Love" o "Ice" e mi farete felicissimo (come c'erano parecchi anthem in "Nothing But the Beat" di Guetta). Detto ciò, il disco si divide in due parti, proprio come ha fatto (indovinate chi? dai, è facile) David Guetta con la sua ultima release. La prima parte, intitolata "Fire", vede 10 canz... anzi, vede 10 singoli dance pronti all'airplay radiofonico, anche se qualche momento un po' più deboluccio c'è. La seconda parte, intitolata "Ice", vede altrettanti remix delle canzoni 'focose', risultando quindi la parte meno interessante dal punto di vista commerciale.
Come ho già detto: album inutile, canzoni fin troppo easy-listening, non molte copie vendute ma tante quanto basta per farsi conoscere sul web, per poi arrivare a uno sfracello di download. David Guetta docet.
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