Kate ci guarda maliziosa mentre mostri medievali spuntano fuori dalla sua sottoveste di nuvole. Una rosa, invece, stilla gocce di sangue dai suoi petali e sullo stelo vi è incisa la sigla KT.

Dieci storie di abbandoni, di tradimenti, di amori finiti, di angosce: in "Babooshka", tra le più grandi hit della Bush, una anziana donna assume le sembianze di una giovane avvenente ed induce suo marito al tradimento; "Delius (Song of Summer)" ci racconta della vecchiaia di un grande musicista che ha ormai esaurito la sua vena creativa; le mille domande senza risposta che ognuno di noi si fa sulla morte si materializzano poi nella morte stessa di una persona amata in "Blow Away (For Bill)"; "All We Ever Looked For" è il difficile rapporto con i propri genitori e la ricerca di sé e le esperienze che ci portano a diventare adulti nel momento del distacco dal nido materno; la spietata vendetta di una donna che resta vedova il giorno stesso delle sue nozze è la storia che si narra in "The Wedding List"; l'amore tra una ragazza e un bambino malizioso e terribilmente crudele è il tema di "The Infant Kiss".

Torneremo mai a sentire dischi così ? Possibile che sia già stato detto tutto ? Che si pensi solo a far soldi con canzonette idiote ? Questo di Kate Bush è un disco pop nemmeno tanto lontano nel tempo. Nel 1980 questa ragazza aveva solo vent'anni e rabbrividisce pensare che avesse così tanto da dire, che ci fossero così tante cose da raccontare.

Il disastro nucleare o il terrore della guerra e del reclutamento dei giovani nell'esercito che si canta nelle pinkfloydianissime "Breathing" e "Army Dreamers" sembra così attuale, eppure sono testi che sono usciti fuori dalla penna di una ragazzina. Possibile che tutto quel che si riesca a dire oggi nel pop sia solo "are you ready to jump"?

Già il titolo era profetico. Mai per sempre.

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