La sua figura non le renderà mai onore... una con un nome così dolce, biondina piccolina, di 17 anni... che assomiglia così incredibilmente ad Avril Lavigne, cosa vuoi che sappia fare? È una delle solite ragazzine senza niente di nuovo da presentare, che tentano la strada più in voga adesso, la teen/rock/pop music.
Ma vi sbagliate proprio di brutto, e vi consiglio senza timori di comprare il suo primo e unico album, Because I Can, perché lei mostra le sue altre carte, prima di tutto la sua non irrilevante famiglia di musicisti: suo padre Kim Bullard negli anni '70 fu tastierista di CSN&Y, Poco, Grateful Dead e sua madre corista in diverse formazioni ora scomparse.
E queste sue radici si sentono nel suo rock un po' sporco, vario e deciso, la sua voce non è per niente pulita, a volte è buttata lì, ma sempre spontanea e le sue parole sono a volte lame taglienti, cantate con grinta, con forza e supportate da arraggiamenti coinvolgenti a volte deliranti, e altre volte soffici e decadenti.
Non ci sono canzoni da scartare, perché ognuna ha un suo senso, una sua motivazione di esistere, per esempio la bellissima title track, cantata dolcemente che con parole confuse dice "...the glass is cold when I touch my face, but I can taste my salty tears" o in "Snowflakes", unica canzone dove è presente il piano, lei si mostra più fragile, canzoni totalmente contrastanti alle rullanti "I Like", "Overdrive" e prima di tutte "Vacation", due minuti scarsi di urla isteriche e incontrollate.
Oltre a questo da aggiungere è che in parecchie canzoni la ragazza oltre a cantare e scrivere la maggior parte dei testi, suona pure la batteria. Qui le potenzialità per diventare una rocker affermata ci sono tutte, davvero tutte, e vi invito ad ascoltarla se non ci credete, e ve lo giuro BECAUSE SHE CAN!
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