Il vero e il primo lavoro della tastierista del gruppo giapponese ''New Wave Technicolor Pogo Punk'' (così si definiscono loro) POLYSICS da solista. Qui si possono sentire le influenze musicali della tastierista e apprezzarne le sue qualità, insomma un cambiamento netto: da ''Robotchefatuttomenochesorridereneiliveinsiemealsuogruppo'' a ''Adessosonounumanaanchioepossofarequelchemipare'', chi ha visto i POLYSICS dal vivo o i video dove cantano dal vivo può capirlo.

Il primo brano è la title track ''Mitsuami Heroine'', una ballata pop che ricorda molto ''Human Behavior'' di Björk, se devo trovare una che le somiglia è proprio lei, persino la voce è molto simile ed è molto strano sentirla con la voce chiara, io che sono abituato a sentire la sua voce distorta o con l'ausilio del vocoder. Il prossimo brano ''Natsu Nandesu'' qui si comincia a sentire la Kayo dei Polysics: sintetizzatori e chitarra che ricorda molto quella di Hayashi Hiroyuki, il frontman dei Polysics. La mia prima impressione sul terzo brano ''Bokutachi no Jikan'' è stato più o meno: "Ma questa è ''Il valzer del moscerino'' cantata da una giapponese!''. Ed ecco ciò che non mi sarei mai aspettato: ''Midori pop de'', quarto brano del album, è ciò che è sempre stato il contrario di quel che ho sempre pensato: ''Se un membro di una rockband decide di intraprendere una carriera da solista molto probabilmente non cercherà di fare ciò che ha fatto con la sua band'' e invece ecco che mi ritrovo a sentire una vera e propria ''POLYSICSiata'': sintetizzatori a palla, come ci ha sempre abituati con la band e vocoder che accompagna la voce calda della neo-cantante. Il quinto e ultimo brano: ''Saraba Siberian Tetsudou'' continua ciò che il brano precedente ha lasciato incompiuto, altra POLYSICSiata, ma meglio riuscita e riesce anche a descrivere bene ciò che vorrebbe raccontare il testo del brano ovvero una donna che va in Siberia a bordo di un treno: si sentono tormente di neve, il vento forte, la voce degli altoparlanti che prega i passeggeri di scendere dal treno... ed ecco che con un ultima folata di vento termina l'album.

Nel complesso è un più che buon album anche se mi sarei aspettato più brani del previsto.

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