Fortunatamente esistono ancora gruppi che riescono a riconcigliarti con un genere musicale che sembrava vivere nel passato. I vecchi gruppi Thrash metal degli anni '80, a parte gli inossidabili Slayer, sembrano persi in altre faccende. I Metallica da piu' di dieci anni sono in forte crisi di identita', i Megadeth si sciolgono e si riformano con musicisti sempre diversi, intorno alla figura di Mustaine, gli Anthrax hanno cacciato "l'ottimo" Bush per ritornare alla line-up degli anni ottanta, i Testament idem.

Cosi', mentre negli States si osannano gruppi come i Trivium, impeccabili tecnicamente ma privi di una qualsiasi idea, fortunatamente in Europa ci sono gruppi come gli svedesi Kayser capaci di portare alcune piccole novita' nel genere senza, sia chiaro, essere dei geni.

La loro capacita' sta nel coniugare tra loro due generi come il Thrash ed un certo Hard Rock di matrice settantiana, portando avanti quello che prima di loro avevano sperimentato gruppi come gli Amorphis risultando, pero', piu' diretti e non usando synth e tastiere. I Kayser, oltretutto, non sono dei pivelli alle prime armi ma musicisti con importanti esperienze alle spalle. Su tutti il cantante Spice, gia' aprezzato cantante di Spiritual Beggars, gruppo devoto a certe sonorita' hard rock psichedeliche anni '70, il chitarrista Matt Svensson gia' nei The Defaced o il batterista Rob Ruben nei Mushroom River Band.

Dopo il debutto "Kaiserhof" del 2005, i quasi cinquanta minuti del nuovo disco scorrono alla grande tra puri attacchi thrash come l'iniziale "THE CAKE", la slayerana "BORN INTO THIS"(con un "cantante" al posto del parlato-urlato di Araya) o "JAKE". Mid-tempo pesanti e spezzacollo spezzati da break melodici come "LOST IN THE MUD", "EVOLUTION", "NOT DEAD... YET", "CHEAP GLUE" con all'interno grandi assoli di chitarra della coppia Svensson-Petersson. Canzoni che ricordano i migliori Megadeth come "EVERLASTING", la strumentale acustica "FALL" e poi il vero gioiello del disco: "ABSCENCE", quasi dieci minuti (mai scontati) di puro visionismo psichedelico con SPICE che si dimostra cantante superbo in ogni frangente.

Ogni nota di questo disco e' suonato con passione ed e' difficile trovare punti deboli o passaggi usati come semplici riempitivi. Il pregio di sapere coniugare cosi' bene cattiveria e melodia non e' da tutti. Insomma se vi pice il Thrash della Bay-area, l'hard rock settantiano dei Black Sabbath, alcuni passaggi psichedelici alla Pink Floyd ed un po' di Stoner, dovete assolutamente ascoltare questo cd.

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