. . . se la vita ti regala magia, non rifiutarla, stupido. . .  

. . . nell’incedere incerto, oscuro e infelice delle nostre vite, scopriamo, che l’animo può nutrirsi, che lo spirito esiste, ed ha fame. . . 

. . . la musica segna l’esistenza degli uomini. . . la musica eleva. . . 

. . . i virtuosismi fini a se stessi, sono noiosi oltre che inutili. . . 

. . . alla banalità preferisco il silenzio. . . 

. . . Keith Jarret mi ha cambiato la vita. . . 

. . . ha cambiato la mia stessa percezione della musica. . . 

. . . ne ho amata tanta, e non ne rinnego nessuna. . . 

. . . Jarrett però, è il dono, è il raggio di sole. . . 

. . . l’energia, lo sforzo teso alla composizione, il fluire improvviso ed ispirato, tutto questo è Jarrett nei concerti per piano solo, ed io li amo incondizionatamente. . . 

. . . in molti di essi si coglie la fatica, la ricerca estenuante della giusta nota. . . il tutto attraverso uno sforzo sovraumano. . . e si sente. . .

. . . nel concerto per pianoforte solo, Bregenz, particolarmente ispirato, c’è spazio esclusivamente per la magia, per la melodia. . . 

. . . un Keith Jarrett al massimo della propria “tensione” espressiva/emotiva, cosa provata dalle continue “intonazioni” vocali, e dalle continue percosse al palcoscenico. . .  

. . . non ci sono cali di tensione, non ci sono momenti di stanca, si gioisce per l’intera composizione (suddivisa in 4 parti), nota dopo nota. . .

 . . . le note riempiono l’aria, mi avvolgono, accarezzano la mia pelle, la mia mente. . . pian piano si fan strada, raggiungono il cuore e li delicatamente si posano. . . leggerissime lacrime velano i miei occhi, anche oggi ho vissuto. . .

 . . . se amate, il pianoforte, se amate il Jazz alla Jarrett, se cercate l’estasi, ascoltate questo disco. . .

 . . . se cercate la gioia, se abbisognate di nutrire il vostro spirito, ecco quest’opera fa per voi. . .

 . . . se il bello è mai esistito da qualche parte, eccolo, è in questo concerto. . .

 . . . se cercate una recensione didascalica e tecnica, allora questa mia non è quella giusta. . .

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