Al primo ascolto la voce di questa cantante - una delle tante - potrebbe suonare come un non so ché di deja-vu. Sarà che cantanti come questa ne abbiamo sentite tante. Probabilmente il timbro vocale, in questo caso, ci potrebbe riportare ad Avril Lavigne.
Ma basta un rapido ascolto alla track live inclusa in questo secondo album di Kelly Clarkson intitolato "Breakaway" per capire che il divario fra le due è abissale.
In realtà lo stile musicale è molto simile. La prima traccia, l'omonima "Breakaway", non per niente è stata scritta in collaborazione con Avril Lavigne. E' una mid-tempo piacevole da ascoltare, ma che non incide particolarmente. Molto più interessante è la versione acustica presentata da Kelly nelle sue varie performances. Ma procedendo nell'ascolto arriviamo alla seconda track, la ben nota "Since U Been Gone", che ha imposto l'attenzione dei media sul nuovo stile della cantante, che nel primo album si era gettata nel pop più banale e conosciuto. Qui la troviamo alle prese con un sound decisamente energico, con riff estremamente esplosivi. La Clarkson sembra davvero una furia! E tutta questa energia continua nella terza traccia, "Behind These Hazel Eyes", dove l'estensione vocale è ai massimi livelli!
La quarta traccia ci riporta ad un songwriter assai noto. Trattasi di Ben Moody, ex membro degli Evanescence, che per la stella del Texas scrive una ballata memorabile, "Because Of You", semplice nella melodia. E' proprio questo il punto forte del brano, che si discosta dalla molteplicità di ballads sfornate, proprio per la non elaborata tessitura melodica. Tutto ciò da sicuramente grande credibilità al brano, che è quindi esclusivamente basato sul timbro assai particolare della cantante.
La tranquillità, però, dura poco. Si torna subito su note rapide con la quinta traccia, "Gone". Anche qui grinta a volontà. Niente di nuovo, insomma. Ma il gioco funziona, il ritmo è buono, Kelly ci dà dentro a sufficienza. Subito dopo ci troviamo di fronte ad un altro trucchetto. "Addicted" è una canzone anche questa composta da Ben Moody che trasuda dolore, tristezza e rabbia da tutti i pori. E le schitarrate danno la sensazione di trovarsi di nuovo di fronte ad una up-tempo. Ma in realtà è una normalissima mid-tempo resa estremamente interessante dagli arrangiamenti musicali studiati ad hoc! Anche qui, comunque, il trucco funziona, perché la canzone è semplicemente coinvolgente.
I punti deboli del cd nascono dalla settima traccia fino alla decima, dove troviamo canzoni piacevoli ma che non incidono. Unica eccezione è "Walk Away", dove la grinta di Kelly Clarkson va a colmare le lacune lasciate da una songwriting non azzeccatissima. Fortunatamente il cd si riprende con "Hear Me" e con "Beautiful Disaster (live)". L'ultima traccia di per sè non ha molto di speciale, ma il fatto che sia un live la impreziosisce notevolmente, dal momento che trovare cantanti di tal bravura oggigiorno non è semplice.
In complesso il giudizio su questo cd resta molto positivo. Niente quinta stella, però, per quelle tre-quattro tracce che suonano più come un "riempidisco". Peccato, Kelly ci aveva abituati davvero bene!
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