Un individuo cupo, truce, imponente, incattivito, orbo, con un braccio meccanico e un lungo mantello nero che nasconde una strana arma bianca chiamata "l'ammazzadraghi" (definirla spada sarebbe assai limitativo per quanto è spessa e grande). Il passato che ha alle spalle è, a dir poco, terrificante. La creaturina volante, fatata che lo accompagna costantemente nel suo viaggio come una sorta di angelo custode con poteri curativi, è un punto di luce per lui. La maledizione che si porta dietro è un marchio, in tutti i sensi. La donna che ama, la volontà di affrontare il buio fuori e dentro se stesso, la vendetta che vuole portare a termine lo spingono a continuare a combattere. Lo vedremo nascere, crescere, cambiare, involvere ed evolvere Gatzu, "Il guerriero nero" (così sarà soprannominato da un certo punto in poi), insieme e a causa di ciò che vivrà (e che noi vivremo con lui) e di chi incontrerà man mano che la splendida trama va avanti.
Il principale nemico è di una complessità, ambiguità e profondità raramente riscontrabili altrove in un antagonista.
Ambientato in un medioevo dai tratti fortemente soprannaturali, horror e fantasy, ma allo stesso tempo reali e crudi (valga come esempio il modo in cui affronta l'Inquisizione), il Fumetto (la maiuscola è necessaria in questo caso) è un'opera con una struttura ed un'intreccio semplicemente perfetti, fortemente caratterizzata da un approfondimento psicologico dei personaggi, anche quelli secondari, che rasenta il maniacale.
Non c'è traccia, qui, della divisione netta tra Bene e Male, non ci sono eroi, non ci sono antieroi, non ci sono "buoni" e non ci sono "cattivi", ci sono solo persone gettate in un affresco grandioso che reagiranno, ognuna a suo modo, a ciò che si troveranno di fronte; vittime e carnefici, deboli e forti, protagonisti e figure secondarie, creature (che definire mostruose è un eufemismo) che altro non sono che il riflesso della disperazione umana: tutti hanno un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo architettato da Miura.
Il disegno, di rara bellezza e precisione, si muove con incredibile scioltezza tra maestose scene di combattimento in cui sembra davvero veder muovere i personaggi, momenti di assorta e profonda riflessione ed intimità e spettacolari scene corali.
Profondo, avvincente, commovente, emozionante, appassionante, violento (mai gratuitamente, sempre in modo funzionale alla storia e all'ambientazione), senza alcun tipo di "filtro": viene affrontato e mostrato tutto ciò che una storia "vera" ed estrema come questa richiede.
Ognuno si potrà riconoscere ed immedesimare, in qualche modo, nella rabbiosa, disperata e vitale ricerca di Gatzu di un'oasi di pace in un universo di tenebre come quello qui rappresentato: perchè affrontare i propri demoni combattendo è una delle cose che dà senso alla nostra vita.
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