Prog di Canterbury e questo dice tutto. Dalla forza degli "Egg", "Gong", "National Health" e "Hatfield & The North"... signori e signore vi presento quattro bestie: Nick Greenwood al basso e alla voce, Steve Hillage alla chitarra e alla voce, Eric Peachy alla batteria e Dave Stewart al piano e all'organo in un unico lavoro che già mi puzza di fondamentale per la vecchia scuola.
Infatti "Space Shanty" è un progetto ambizioso del 1972 dove Hillage domina la chitarra in riff spaziali e blues e Stewart suona con assoluta velocità l'organo in passaggi colossali e mai ripetitivi. Devo dire che c'è una certa familiarità ai "Gong" presente in queste 6 tracce ma è anche solida e presente l'influenza jazz. Imponente lo stile e l'atmosfera del disco, che sà poco inglese e molto kraut tedesco. In questo originale al 100%!
Beh, forse è meglio che vi presento le 6 tracce: "Space Shanty", "Stranded", "Mixed Up The Man Of The Mountain", "Driving To Amsterdam", "Stargazers" e "Hollow Stone":
- Space Shanty:
la title track inizia nel più classico dei modi con il giro di chitarra hard-rock tipo Deep Purple o Black Sabbath per circa 1 minuto e 30 secondi e si apre con la solita esplosione vocale e un dinamico basso. La batteria si accentua piano piano e seconda della linea di basso fino ad arrivare ai ritornelli di una melodia tagliente e suggestiva. Classica con sprazzi da non sdegnare assolutamente. Ottimo inizio! (9:00 min)
- Stranded:
apre con la chitarra acustica con l'organo in sottofondo, si riafferma un eccellente basso e una voce che gioca molto di più sulla qualità per un approssimazione di 3 minuti circa fino ad esplodere in un bellissimo assolo che accompagna la voce in atmosfera assolutamente surreale. Bellissima traccia! (6:35 min)
- Mixed Up The Man Of THe Mountain:
la hit, struggente, fantastica, da sogno! L'alba del giorno, in cui la voce quiete sale sempre più in alto fino ad arrivare in un tempo d'improvvisazione da parte di tutti gli strumenti. Esplode in un interludio a dir poco meraviglioso in un'atmosfera a dir poco fiabesca. La vetta della montagna. (7:15 min)
- Driving To Amsterdam:
una Ballad dolce tipicamente Canterbury dove un fantastico inizio racchiude tanti suoni in armonia. Ottimi passaggi di organo dove più di tutto resta sovrano accompagnando la voce nel modo più dolce possibile. Soft! (9:22 min)
- Stargazer:
qui è pesante l'influenza jazz ed è prevalentemente vicina ai suoni degli "Egg" e "National Health". Grande combinazione tra organo e batteria! (5:32 min)
- Hollow Stone:
anche se suggestiva è la minore delle tracce. Imponente influenza blues della chitarra che si apre in un meraviglioso assolo su ritmi jazz e rock. Buona conclusione! (8:15)
Beh, che dire... non sono proprio un fan di Canterbury, ma per questo farei proprio un bel brindisi. Fondamentale!
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