Copertina "very cool". Band e titolo promettono bene. Siamo davanti all'uscita di un singolo interessante in un periodo importante per un gruppo.
Non siamo agli esami iniziali. Ci troviamo nel 1985 con vari anni ormai passati dall'esordio dei tempi di "Wardance" e "Requiem". "Night Time" si dimostra un album non spettacolare, impreziosito giusto dai singoli, come quel padiglione gotico di "Love Like Blood".
"Eighties" è il pezzo che ci si aspetta, di cui si ha bisogno in quel momento storico. Il post punk è più o meno tramontato e non possiamo darla vinta al synth pop o alla delusione di un mondo migliore tanto combattuto. Berlino è ancora divisa. Tutto il futurismo, l'avvento di era sicuramente formidabile e i sogni in grande stanno lasciando il posto alla delusione.
I Killing Joke sono sempre stati oscuri e ambigui politicamente. Nei live, alcuni dicono, si respira sempre un'aria tesa, boh, fascista. Ma và a capire..
Tutto quello che di opinabile, sbagliato o bigotto persiste nella società "moderna" viene infilato saggiamente nel testo. Il video è fantastico. Jaz Coleman è un politico promettente, violento, provocatorio, arricchito dalla folla davanti alla tv o nella piazza pronta a divinizzarlo.
C'è chi dice che il riff sia molto simile a "Come As You Are", ma questo non è un alibi per fomentare ciecamente il brano dei Killing. La canzone ha una sua identità, vive una linea personale, pur non avendo sprazzi sorprendenti come i vecchi tempi. Il ritmo è sostenuto, ma da notare è soprattutto il bel suono della chitarra di Kevin Walker. Siamo su territori dark post post tendenti al formato rock.
La struttura potrebbe scendere velocemente nel banale o nel già sentito, ma questo non avviene con i Killing Joke. Sicuramente dopo "Night Time" inizia la fase discendente della band, dove a salvarla ci saranno giusto "Sanity" e "Adorations".
Belle riscoperte del passato-ato-to-o.
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