Nel 1983, a un passo dal più grande successo commerciale che sarebbe arrivato con il seguente "Night Time", i Killing Joke intrapresero una nuova marcata direzione sonora con il quarto album "Fire Dances" e una formazione che includeva il giovane bassista Paul Raven al posto di Youth.
L'alchimia rimase intatta seppur diversa ed è evidentemente percepibile.
"Fire Dances" vira verso un suono più accessibile alla massa ma la band non tradisce le proprie radici continuando a sfoderare una serie di pezzi vigorosi che vantano un vero e proprio tripudio ritmico alla batteria con Paul Ferguson, scintillanti suoni chitarristici di puro post punk, un basso ben amalgamato, e l'immancabile voce di Coleman, sonorità funky condite con melodie ossessive.
I suoni sono caldi e avvolgenti, molti dei pezzi sarebbero stati a proprio agio nelle maggiori classifiche alternative mondiali. Questi brani combinano un'innocenza giovanile mista a una brutalità magnetica.
Apre l'album la poderosa "The Gathering" seguita dalle solide "Fun and Games", "Rejuvination", "Frenzy" e "Harlequin" fino a momenti più pacati in "Dominator" per poi premere di nuvo sull'accelleratore con il singolone "Let's All Go (to the Fire Dances)" per il quale venne girato un noto videoclip.
Anche questo lavoro come altri (tra cui l'omonimo del 1980, "Night Time" e Extremities Dirt & Various) fu recentemente rimasterizzato completo di bonus tracks rimaste nell'ombra durante gli anni e versioni live tra cui le John Peel Sessions, non facilmente reperibili. Una delle tracce merita una menzione particolare ovvero la brillante "Me or You?", brano che continua il discorso del disco originale ma in modo più contenuto, trova il suo punto di forza emotivo sopratutto grazie alla voce di Jaz Coleman, coinvolgente. Peccato non fosse stato inclusa dall'inizio nell'lp originario e che non abbia avuto la giusta attenzione con un videoclip nonostante fosse uscito inizialmente come singolo a parte (cioè non incluso in nessun album ufficiale) e poi come b-side di "Feast of Blaze".
Di sicuro "Fire Dances" all'epoca divise i fans dei Killing Joke ma a prescindere dalla svolta sonora che sarebbe progredita in seguito, rimane un lavoro davvero ispirato, da rivalutare. Sicuramente se fosse uscito oggi sotto il nome di una qualsiasi neo band sarebbe stato accolto con enorme entusisasmo dalla critica e dalle più note riviste specializzate.
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