E chi se non loro i Killing Joke, gli alfieri del rock industriale, per guidarci nelle profondità più oscure e nascoste? Chi se non Jaz Coleman col suo ghigno malefico a trascinarci nel fangoso bordello infernale della vita? Chi meglio di lui a tenerci la mano in questa discesa abissale verso i sotterranei dell'inferno?

Si perchè 'Hosannas From The Basement Of Hell' non è nient'altro che questo. Una caduta libera nelle viscere della terra. Una cavalcata veloce e disumana, buia e paurosa. Una parete ferrosa contro la quale andarsi a schiantare senza protezioni.
L'ultimo album in studio della formazione inglese, registrato e prodotto proprio in uno scantinato della misteriosa Praga, è oscuro, primordiale e spezza il fiato già dal primo ascolto. Nove tracce di viscerale intensità di follia pura che giocano a farci impallidire sorridendoci e biascicando sogghigni dietro muri di suoni dall'impatto violentissimo. .

La danza infernale inizia con 'This Tribal Antidote' e il rantolo catacombale di Coleman sorge dalle profondità per rapirci mente e corpo quasi a convircerci a seguirlo in questo viaggio apocalittico verso lande desolate e territori sconosciuti.. Si siamo con te Jaz. Ti seguiamo cechi verso 'Hosannas..' la strada non sarà facile. I ritmi si fanno ripetitivi e ossesivi, le 'pelli' scandiscono il tempo velocissimo e claustrofobico. I richiami si fanno molteplici, l'oscurità ci segue avvolgendoci é un invocazione la sua a lasciarci trascinare fino nel profondo. In 'Invocation' le chitarre stridono, gli 'archi' ci accompagnano e attendono guardinghi il nostro passaggio fra paurose visioni di ogni tipo di violenza. A questo punto l'implosione. Siamo ormai nel vortice della 'cavalcata'.. 'Implosion' martellante inno del nuovo millennio. Le chitarre tracciano lancinanti percorsi, la batteria è indemoniata, incontrollabile e Jaz Coleman è a capo e ruggisce e sogghigna come nella successiva intensa 'Majestic' nella quale iniziano a farsi strada i primi elementi elettronici dell'opera.

Ma il viaggio nel ventre oscuro della terra continua con 'Walking With Gods' e questa volta quali divinità tra le grida lancinanti dello sciamano Coleman ci scorteranno indicandoci la direzione? Quale 'Lightbringer' insegnerà e porterà a noi la luce, il chiarore? A ritmo ossessivo, serrato, percussivamente selvaggio balliamo la sua danza tribal/industriale dimenticando tutto il resto.. é un ballo disumano, catartico dove gli schemi ritmici e le chitarre graffianti non danno tregua, non conoscono pace. Oscurano la vista come un pugno in piena faccia. Neanche con 'Judas Goat' avremo il tempo di riposare le membra. La terra trema e il rantolo di Mr. Coleman si unisce ad una drammaticità riscoperta ed inevitabile di fronte alla vita. L'ultima pietra di questo poderoso 'titano' che è Hosannas, 'Gratitude', non sopirà certo i grandiosi assalti dei Killing Joke ma la sua monumentale epicità risveglierà ogni fragorosa e sottile paura del nostro io.. fino al completo risveglio..

Un incubo, un pesante sonno, l'inferno, un viaggio, un rapimento. Forse no. Forse è stato solo un altro 'scherzo che uccide'.

Carico i commenti...  con calma