Forse eravamo ancora a bocca aperta alla notizia del clamoroso ritorno della formazione originale, le cui tracce si erano perse nel lontano 1982, che già i nostri Jaz, Geordie, e i redivivi Youth e Big Paul Ferguson si erano lanciati in un tour mondiale con performances incredibili; come se i 28 anni che li avevano separati non fossero mai trascorsi, i Killing Joke hanno ritrovato subito l'alchimia da rituale che li accompagnava agli esordi, e che non fosse solo una fiammata lo si è capito presto, quando hanno annunciato il ritorno in studio per comporre nuovo materiale. Del resto anche l'ispirazione era tutt'altro che esaurita: sembra che in questi mesi siano stati registrati una ventina di brani, dodici dei quali dovrebbero finire sul nuovo album di imminente uscita, dal titolo "Absolute Dissent". Nel frattempo, lo scorso Giugno ha visto la luce questo e.p. "In Excelsis", cinque episodi d'assaggio, ma già in grado di farci capire quale sarà la portata dell'evento. Va detto che il solo canale scelto per la distribuzione è stata la rete, segno che la maggiore urgenza non sono i soldi, semmai, il desiderio di mandare in avanscoperta il proprio suono, forte dell'idea che, mescola come vuoi le carte, riuniti dopo due, cinque, o trent'anni, nulla della matrice d'origine è andato perduto: perchè "In Excelsis" suona maledettamente Killing Joke, e come non mai.

Sin dai primi ascolti appare chiaro che il nucleo pusante della raccolta, a dispetto della title track, stia nel secondo brano, "Endgame": una marcia cadenzata dal sapore metallico, corrosivo; le urla di Jaz e la produzione affilata ci riportano al sound di "Killing Joke 2003", uno dei loro lavori migliori. Che questo possa essere il vero brano di lancio, un singolo nascosto nell'alcova di un e.p, sarei tentato di scommetterlo. Qualcuno lo ha paragonato a "Wilful Days", pezzo targato 1983, e non gli si può dare torto: il ritmo, la spinta ossessiva delle chitarre, il cantato rabbioso sono gli stessi di allora, anzi, il nuovo corso sembra aver portato ancora più energia e furia battagliera; di cose da dire ce ne sono ancora molte, a livello lirico forse molte di più, e chissà che veramente "Shot by shot we will start to wake up", come canta Jaz.

Gli altri episodi in scaletta, pur non essendo ai livelli di "Endgame", sono comunque degni di nota. "In Excelsis" e "Kali Yuga" sembrano arrivare dal passato recente della storia del gruppo; la prima infatti ha una struttura semplice che richiama la  "This Tribal Antidote" dell'ultimo album "Hosannas from the Basement of Hell"; la seconda invece fa tornare alla mente il periodo di "Democracy", in particolare brani come "Intellect" e "Medicine Wheel". La conclusiva "Ghost of Ladbroke Grove", proposta anche in veste dub, col suo incedere lento da rito ancestrale e il corposo basso a guidare la linea melodica, arricchisce il repertorio di nuove suggestioni.

Nota finale sulla veste grafica: chissà che cosa rappresentano le nove lattine viste dall'alto che campeggiano in copertina, una delle quali, marchiata "Killing Joke", ritroviamo schiacciata alll'interno, sotto al cd; anche la maschera antigas ricoperta di brillanti avrà parecchio da raccontarci...presto sapremo tutto. Per il momento, non possiamo che applaudire questo folgorante ritorno di una delle formazioni più autentiche  e originali che la corrente postpunk abbia prodotto, che anche con 30 anni in più sulle spalle  ha ancora molte, molte cartucce da sparare.. E ora, che si dia fuoco alle polveri con "Absolute Dissent"!

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