Manca la recensione di Discipline ?! Aibò dé, sicuramente devo farla io !
Dunque, passando subito al disco, correva l'anno 1981, tristemente famoso per Abacab dei Genesis, quando molti fan del vecchio progressive vennero scossi da una notizia: usciva un nuovo disco dei riformatisi King Crimson!
Personalmente, non riesco ancora, dopo circa 2 anni di ascolto, a capire che a che genere sia affiliato il disco (oltre che rock, s'intenda), ma resta comunque ottimo. Il disco spazia fra varie influenze, sostenuto da un'ottima base ritmica (Bill Brudford!), un basso non eccellente, ma suonato con buona tecnica (Tony Levin), una voce che si integra bene nelle canzoni (non so chi sia...:-) e due chitarre... ebbene sì, il caro Fripp decise di accettare un altro chitarrista, oltre al proprio smisurato talento: Adrian Belew.
Le varie canzoni che compongono l'album sono divise fra esercizi di ottimo stile chitarristico, come "Elephant Talk" (ove Belew si mette in mostra facendo barrire la propria chitarra) e la pseudo psichedelica "Frame By Frame", la prima di grande spessore, la seconda... beh, non è che lasci il tempo che trovi, ma non è nemmeno stupenda... Grandioso poi lo scontro fra "Matte Kudasai", dolce ballata, anche se un po' fredda, e la caotica "Undiscipline", canzoni epiche, che lasciano decisamente segno. "Thela Hun Ginjeet" è una canzone sulla scia di "Indiscipline", un po' più brutta, ma di buon impatto; sul finire dell'album troviamo due strumentali: "The Shaltering Sky", unica canzone che mi sento di poter ritenere brutta, e la title track, che riprende leggermente "Frame By Frame", pur risultando a sé stante. La bonus track è una versione alternativa di "Matte Koudasai", ma non è nulla di speciale.
Un disco, insomma, magari non proprio capolavoro, ma decisamente bello e consigliabile (secondo me).
Carico i commenti... con calma