Prologo: Qualche mese fa un mio amico mi propose di ascoltare questo album con molta attenzione dicendomi che per un amante della Musica era imprenscindibile.. Aveva proprio ragione..
Questo disco è sublime in tutti i suoi aspetti e la cosa che sorprende di più è che si tratta del primo album dei King crimson, frutto del genio musicale di Robert Fripp(che è sempre stato l'incontrastato Re Cremisi). L'album viene concepito nel 1969 in un atmosfera molto particolare dominata da ribellismo, sesso, groupies e droga a volontà.
Direi di partire dalla copertina quando la si guarda sembra quasi di sentirlo l'urlo dell'uomo schizoide... si tratta quasi di una raffigurazione espressionista degna dei migliori espressionisti.. (La copertina vale la spesa).. voto 9
La prima traccia 21th Century Schizoid man è un pezzo stupendo che racconta la personalità che sarà dell'uomo schizoide del 21 secolo; si tratta di un pezzo profetico se si considera che nella nostra società l'incidenza di malattie quali la depressione e la schizofrenia sono in netto aumento (studio medicina perdonate questo excursus si tratta di logica deformazione mentale).. Se si prova ad ascoltare questa prima traccia con gli occhi chiusi si riesce facilmente ad immaginare la figura di un uomo schizoide, si riesce ad immaginare la personalità dell'uomo schizoide.. la potenza sonora ha un andamento in crescendo-decrescendo caratteristico di questo tipo di personalità.. La partenza è dunque fulminante, incisiva con la voce filtrata di Lake che declama l'apocalittico testo di Sinfield.. voto 8,5
L'album prosegue con una canzone I talk to the wind che è il manifesto della pace, della tranquillità della dolcezza.. I due stacchi di flauto simulano il vento, atmosfere rinascimentali, un sapore antico. Soprende il drastico passaggio dalla schizofrenia dell'uomo alla leggerezza del vento che ci accarezza, anche questa è la genialità dei King Crimson (e di Robert Fripp).. voto 8. La terza traccia è forse la canzone più conosciuta di questo album d'esordio "Epitaph". Si tratta di un'epica song inquietante, triste (voto 9) ed è seguita da Moonchild una traccia molto particolare.. Inizialmente si percepisce un motivo che piano piano svanisce lasciando spazio ad una serie di tocchi di suoni brevi inseriti al momento giusto.. Ad un primo ascolto si potrebbe pensare ad una vera e propria improvvisazione in realtà ogni suono ha una funzione nella logica strutturale del pezzo.. Più volte comunque si sfiora il silenzio. Voto 7,5. L'album chiude con "The Court of The Crimson King" una bella canzone in colpisce indubbiamente l'assolo al flauto di Ian Mcdonald. Voto 8.
Si chiude così il primo capitolo della storia dei King Crimson; le formazioni cambieranno numerose in seguito, il gruppo partorirà ottimi album vedi 'Island' e 'Red' ma 'In the court of the Crimson King' resterà sempre un microcosmo a sè stante, un manifesto del Progressive.
CAPOLAVORO VOTO 9
LUNGA VITA AL RE CREMISI
Carico i commenti... con calma