"Too Much In Love" è una canzone d'altri tempi, che entusiasma: garage rock fifties, doo wop e un ritmo che ti avvolge; è grazie a questo pezzo coverizzato dai Black Lips nel concerto di Milano che sono venuto a conoscenza del bizzarro duo King Khan & Bbq Show: il primo, uno stravagante pseudo indiano filo tedesco, l'altro, al secolo Mark Sultan, a prima vista un pingue timidone.

La loro musica è coinvolgente grazie ad un punk 'n' roll molesto ma anche languido in ballate come "Why Don't You Lie?" e "Into The Snow", tipiche dei balli scolastici anni cinquanta e ispirate ai Platters. L'album si apre con "Treat Me Like A Dog", dove sono loro che ci trattano come cani: tra ululati e urla non possiamo fare a meno che dimenarci al ritmo sciabolato della chitarra. In "I'll Never Belong" il tipico giro di chitarra alticcio si tramuta in una cavalcata country rock vorticosa con un romanticismo di fondo. Una certa somiglianza con i Black Lips si riscontra in brani come "Zombies" e "Captain Captain"; non bisogna scordare che il duo campeggia sotto l'etichetta In The Red e questo potrebbe risparmiarmi un sacco di parole. Il boogie è l'anima dell'intero disco, fatto di cori sazi, corde selvagge, tamburelli e sonagli, permeato da sonorità alla Chuck Berry come in "The Ballad Of..." dove, su una chitarra a pioggia, cadono rapidi riff che si alternano al basso e alla voce. "Dock it #8" è un garage rock che ricorda i Clash, "What's For Dinner?" è un rockabilly preso dal telefilm di Batman, mentre nel pezzo strumentale di chiusura "Suck It And Smell" la chitarra sembra scalare una montagna sospinta da un veemente basso.

Disco consigliato per party selvaggi e direi che per cena ci aspetta un'ottima portata.

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