L'ottimo (a tratti brillante) ritorno dei fratelli Followill si presenta come un mix perfetto di atmosfere anni 70/80 (come nel loro album d'esordio "Youth and Young Manhood) e di una buona dose di Arena Rock (come il loro gioellino "Only By the Night").
E dopo quel noioso (quasi squallido) "Come Around Sundown" c'era assolutamente bisogno di riprendere familiarità con i KOL.
Un rock di vecchio stampo in chiave moderna quindi, "Supersoaker" (primo singolo estratto) ne è un chiaro esempio, insieme a "Rock City", "Wait for Me" e "Beautiful War".
Le atmosfere sono piuttosto notturne, così come quelle di "Only By the Night", ma quasi completamente prive di quel sound commerciale caratteristico di quell'album che li ha fatti conoscere al mondo intero.
In "Mechanical Bull" infatti i KOL sono molto più rilassati, quasi "a briglia sciolta" (sia nei testi che negli arrangiamenti) ed è proprio questo calo di tensione che caratterizza la musicalità di questo disco, oltre che alla voce di Caleb (calda e roca) e alle trame di chitarra di Matthew, che riprendono in modo più accentuato lo stile Garage Rock che era stato messo da parte (ma mai completamente sparito) nei precedenti album.
Questo "Mechanical Bull" tanto atteso non porta in realtà nessun vento di cambiamento... perchè???... perchè non ce ne è affatto bisogno!!! Il rock dei Followill suona alla grande e poi... è da tempo che i fan aspettano un ritorno alle origini!!! (sicuramente uno dei capitoli migliori della storia dei Kings of Leon).
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