Kirlian Camera è un nome fondamentale nel sottobosco del panorama della musica oscura italiana. La band parmense, attiva fin dall'inizio degli anni ottanta, si è guadagnata negli anni una posizione di tutto rispetto nel retroterra dark-wave nostrano, fino a vantare lo status di vera e propria band di culto (più all'estero, in verità, che entro i confini nazionali).
Cresciuti attorno alla figura carismatica del compositore Angelo Bergamini, i Kirlian Camera, "padri dell'EBM tricolore", saranno in grado negli anni di emanciparsi dalle movenze synth-pop e danzerecce delle origini, ammantandosi progressivamente di un alone oscuro e marziale, finendo per rappresentare un'entità cardine della grey-area internazionale. Tanto che nel 1999 il sociologo Alfred Shobert, in occasione di un articolo pubblicato su Der Spiegel dedicato alla strage della Colombine High School, li additerà, assieme ad artisti quali Death in June e Boyd Rice, come portatori di messaggi neo-fascisti nell'ampio calderone dell'odierna musica dark (eventuali affiliazioni con movimenti neo-fascisti, in verità, verranno poi negate dalla band in un comunicato ufficiale).
Nel 1994, per l'etichetta Discordia, esce il mini-album "Erinnerung", che all'interno dell'infinita sfilza di pubblicazioni uscite a nome KC, rappresenta un buon equilibrio fra assalti elettronici ed atmosfere ariose e dilatate.
Un grigio e nebbioso scenario suburbano campeggia in copertina: l'operazione prevede la rivisitazione di brani e testi altrui, ma la personalità dei Nostri è già tanto forte che ogni episodio porta impresso il marchio della band.
Pervaso da un preponderante spirito teutonico, "Erinnerung" segna soprattutto la conferma delle eccelse qualità interpretative della musa Emilia Lo Iacono, entrata a far parte della formazione qualche anno prima, e che per alcuni anni ancora costituirà l'alter ego sensuale, umano, sognante dell'aspra visione artistica di Bergamini (la cantante verrà poi rimpiazzata dall'altrettanto sensuale, ma meno carismatica, Elena Fossi). Il timbro caldo e profondo della cantante, pur nelle sue imperfezioni, è chiamato così a scaldare le gelide evoluzioni delle macchine di Bergamini, come sempre a suo agio sia nel tessere ampie ed evocative arie dall'indubbio fascino paesaggistico, che nel premere sull'acceleratore in vista dei passaggi elettronici più diretti.
La solennità del brano introduttivo "Remember Me - Intro" (che nel tipico schema circolare è poi chiamato a chiudere l'opera) traghetta la mente in luoghi nebbiosi ed incontaminati; a destarci è la cassa pulsante di "Erinnerung - v. 1", folle corsa kraftwerkiana incalzata dalle strilla totalitarie di un Bergamini che guiderà alla grande un crescendo a base di orchestrazioni, cori apocalittici e staffilate percussive a sana trazione industriale. Un classico del repertorio dei KC.
Come contro-altare al lato più violento della band, possiamo segnalare la "strana coppia" "Schliesse Mie Die Augen Beide" / "Veronika Voss - Memories are Made of This" (ispirata al tema musicale dell'omonimo film di Fassbinder): una paio di sonate pianistiche che tratteggiano con nostalgia, ai limiti della farsa cabarettistica, i contorni di un'Europa che non appartiene più ai giorni nostri. Il bello della band, del resto, sta proprio nella capacità di saper spaziare per lidi molto distanti fra loro, per poi amalgamare il tutto in uno stile unico che finisce per essere riconoscibile al primo colpo: tanto che nel breve "Erinnerung" convivono le sinuose movenze di un tango (parlo di "Days of Laura Zero": un tango lacerato da spigolose ed acuminate orchestrazioni) e i gorgheggi etnici della cantante di colore Grace Osei, ospite nella breve "Meyi Me Nyame Aye".
Prima che l'arcigno reprise della title-track ci riporti agli epilettici scossoni elettronici che avevano spalancato i cancelli dell'album, c'è ancora tempo per sognare: aperta dalla chitarra folk della Lo Iacono, "Sea of Memory" è una splendida ballata che vede lo struggente carisma vocale della cantante ancora una volta protagonista.
Come molti lavori della produzione targata KC, "Erinnerung" merita un ascolto da parte di tutti gli amanti delle sonorità dark-wave. Per chi temesse l'eccessiva brevità dell'opera in questione, si sappia che negli anni successivi la band pubblicherà una versione ampliata dell'Ep contenente succulenti bonus-track che non fungeranno certo da sterili riempitivi: a dimostrazione dell'onestà artistica e della professionalità di un personaggio come Bergamini, un musicista certamente al di sopra della media e responsabile di una gestazione discografica davvero invidiabile.
Per chi invece si trovasse alle prime armi, consiglio caldamente il capolavoro del 1996 "Pictures from Eternity", che indubbiamente rappresenta l'apice dei Kirlian Camera della fase con la Lo Iacono, probabilmente il tratto più seducente del cammino intrapreso negli anni da Angelo Bergamini e la sua cricca oscura.
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