Se pensate che Fedez e Fibra siano dei venduti, che gli italiano sono solo capaci di fare la pizza, suonare il mandolino, mangiare spaghetti e poco altro, comunque non di fare rap, questo nuovo album di KKY vi farà cambiare idea. Ciò che emerge dall'ascolto del rapper romano, è una forte maturazione a livello lirico e contenutistico, con strumentali cuciti addosso all'attitudine di KKY, il quale alterna al sound vellutato, ma incisivo di pezzi come "I giovani sono sorpassati", "Lavoro, (dunque) sono povero" e "Tutto per noi e niente per gli altri", veri e propri viaggi lirici, alcune potenziali hit quali ‘dio, patria e pompini’, "Non è obbligatorio essere felici", "PANEM &T CIRCENSES" e “Bella cosa l’invidia”. E' da apprezzare soprattutto la semantica usata da KKY nei pezzi, nei quali troviamo tematiche più serie di quanto si possa immaginare. Non mancano comunque le strofe libere da regole, dedicate a tecnicismi ed incastri che non peccano mai di banalità.

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