L'amore corporale ispira la musica di questo album di Klaus Schulze, colonna sonora dell'omonimo film di Lasse Braun. Un film hard, per l'esattezza, ed è singolare la capacità di Schulze di non lasciarsi influenzare dalle convenzioni che il "genere" cinematografico in questione avrebbe potuto suggerirgli, e di realizzare invece un lavoro che è in tutto e per tutto un distillato purissimo del suo stile.

Questo è "Body Love", settimo album del musicista tedesco, molto compatto e unitario nella scelta delle sonorità e nel tessuto musicale complessivo, uscito nel febbraio 1977. Nel precedente "Moondawn", Schulze aveva inaugurato una collaborazione con Harald Grosskopf, il batterista degli Ash Ra Tempel, che qui ritroviamo nei 13 minuti di "Stardancer", il brano di apertura: una scorribanda stellare dove al pulsare di una sorta di basso continuo si sovrappone un lunghissimo assolo di Schulze sostenuto dalla percussione incisiva di Grosskopf. Un brano veloce, ritmato, di notevole efficacia.

Più pacato e riflessivo, senza percussioni, il successivo "Blanche", che dopo un'introduzione molto suggestiva di quasi 5 minuti (sugli 11 complessivi) vede l'ingresso di un nuovo assolo (stesso timbro usato in "Stardancer" e quasi le stesse figure melodiche) fino a conclusione.

Il terzo brano, "P.T.O.", dura 27 minuti e ripropone le sonorità già incontrate nei due pezzi precedenti: dopo la consueta introduzione lenta, entra un modulo di quattro note nel registro grave, poi un secondo modulo nel registro acuto, in sovrapposizione, infine il consueto e lunghissimo assolo di Schulze, che poggia sulla percussione di Grosskopf; a 5 minuti dal termine c'è una brusca interruzione nel magma sonoro verso atmosfere più raccolte e umbratili, con accordi tenuti e lontane linee melodiche fino allo sfumare conclusivo.

"P.T.O", a proposito: per alcuni voleva dire "Please Turn Over", con riferimento al vinile del disco in cui questo brano occupava la seconda facciata. Oppure chissà, poteva essere un invito alle attrici del film di Lasse Braun ad assumere una posizione diversa... Ma se questa musica possiede un eros, lo si deve cercare nella sua raggelata intensità.

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