A cavallo tra gli anni 60 ed i 70 in Germania si svilupparono sperimentazioni musicali tra le più suggestive della storia del rock. Una di queste, e forse la più importante, era quella definita "musica cosmica".
Klaus Schulze fu insieme ai Tangerine Dream (nei quali aveva militato sino al 70) il maggior esponente di questo movimento.
Il suo album d'esordio, "Irrlicht" (con la sua straordinaria copertina) rappresenta indubbiamente il capolavoro di questo genere.
Questa definizione però rischia di essere riduttiva, "Irrlicht" infatti è uno dei sommi lavori della storia del rock.

Prima di tutto occorre chiarire un punto: quest'album non è per tutti. Per capirlo, apprezzarlo e innamorarsene occorre avere una mente visionaria. Qui non esiste la parola "canzone", questa musica è immagine.
Buio totale, occhi chiusi, volume rigorosamente alto... play. Il viaggio comincia. Il volo ascensionale verso l'universo prende forma in droni di synth che ondeggiano pericolosamente nel vuoto. Ecco, qui non c'è il silenzio, c'è il vuoto. Un vuoto cosmico attraversato da briciole di suono che precipitano nell'atmosfera trascinandosi una coda di eco.
La sensazione che si ha è quella del totale annulamento spazio-temporale. Il synth contina ad ondeggiare come un asteroide in balia delle leggi gravitazionali, insiste nel risucchiarti nel vuoto, sino a quando comincia a risuonare un organo spettrale che intona il suo lamento titanico.
Il potere evocativo diventa a questo punto impressionante, la forza della coscienza teutonica è lì davanti a te, in tutto il suo male esistenziale. La sua voce è disperata, va oltre la tristezza quotidiana, va oltre la malinconia d'un tramonto, la sua ricerca si eleva su di un piano più alto, metafisico.
La sua ricerca mette in discussione la prospettiva della nostra visione attravarso uno straniamento dalla realtà.
Siamo al grado massimo di un'opera musicale, avere cioè un progetto filosofico alle spalle.

Dopo questa corsa spaziale il suono viene risucchiato come da un buco nero, implode... è la fine di "Ebene". Frammenti di ciò che era volteggiano nel vuoto sino a quando non si ode l'arrivo di un magma ipnotico... ormai però l'esplosione stellare è avvenuta, ciò che si vede sono solo detriti... rumori sinistri... e mentre sei alla ricerca di ciò che fu, senza accorgertene quel magma si impossessa di te, la testa comincia a farti male, vuoi fuggire da questo incubo, ma non ci riesci, una forza invisibile ti trattiene sino a quando, sfinito, sei ricacciato fuori.
E ti accorgi che era solo un dischetto color argento... solo un dischetto color argento... possibile che sia solo un dischetto color argento?

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