Picture Music” è uno dei classici dischi di Klaus Schulze dei ’70: il musicista tedesco aveva esordito con un’autentica pietra miliare come Irrlicht (1972) a cui era seguita la magniloquente sinfonia cosmica di Cyborg (1973) e il surrealista e liquido Blackdance (1974), a mio avviso una delle sue cose migliori e, personalmente, forse il suo disco preferito. Nel 1975 uscì anche “Picture Music” anche se era stato registrato prima di “Balackdance”. Va detto che gli oltranzisti dell’avanguardia videro, nella produzione di Schulze successiva a Irrlicht, una sorta di tradimento: per esempio nel noto e valido libro di Al Aprile e Luca Mayer dedicato alla musica rock progressiva europea (“La musica rock progressiva europea” è appunto il titolo) si parla apertamente di come fossero state abbandonate le dichiarate influenze colte di Ligeti e Stockhausen a favore di una facile elettronica di consumo, progenitrice suo malgrado della new age. Questo punto di vista non mi trova assolutamente d’accordo: credo che Irrlicht sia un capolavoro ma, allo stesso tempo, prediligo sempre la fruibilità. E il Klaus Schulze di dischi come il citato e magnifico Blackdance , il wagneriano e epico “Timewind”, il classico “Moondawn” e questo “Picture Music” ha saputo inventare un nuovo linguaggio per la musica elettronica. In questo senso “Picture Music” rimane uno dei suoi dischi più d’atmosfera e accessibili: siamo di fronte a un’elettronica più facile rispetto al suo esordio: la traccia iniziale “Totem” è pacata e meditativa: la musica riesce a traportare l’ascoltatore in uno stato di quiete cosmica portandolo in un’altra dimensione. Certo si tratta di una musica non lontana da una certa estetica new age ma che riesce, in ogni caso, ad avere una sua dignità e profondità senza mai scadere nella tappezzeria sonora. La seconda traccia “Mental Door”, dopo un inizio minimale e crepuscolare, diventa poi molto più dinamica richiamando certe atmosfere dei Pink Floyd (gruppo amato da Schulze) ma, se possibile, con maggiore potenza. Nel complesso “Picture Music” non ha peso nulla del suo fascino e risplende ancora oggi di un’aura cosmica senza tempo.

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