Ha senso recensire oggi 2008 iun LP praticamente introvabile e mai ristampato in CD?
Credo di sì, se potesse mai servire a sensibilizzare chi può recuperare un capolavoro come questo disco e riportarlo alla luce che merita e che non ha mai visto dalla sua uscita.
Siamo in Austria e l'anno di uscita di questo mirabile capolavoro è il 1975 (CBS S 81119).
Messo sul piatto ci accorgiamo subito che gli ELP sono passati da queste parti ed hanno influenzato l'area austriaca al pari di quanto - inutile ricordarlo - abbiano influenzato quella tedesca, per le chiare ragioni di affinità culturali, etniche e linguistiche che legano le due nazioni.
In molti hanno cercato la fortuna ed il successo nella musica da queste parti, ma pochi ne sono usciti con le ossa intere. I Nostri non hanno manco sfiorato il successo, eppure i solchi del disco eruttano copiosamente idee di incredibile originalità con una freschezza cristallina.
Il leader del gruppo era Herman Delago che ha mosso i suoi primi passi nella musica presso l'Accademia di musica di Innsbruck; in questo disco suonava chitarra, tromba e organo. Con lui Markus Weiler all'organo e sintetizzatore, Guntram Burtscher al basso e voce e Wolfgang Boeck alla batteria, timpani e campane tubolari.
Il nome della band deriva dal colore arancione della batteria di Wolfgang e Klockwer: "battere", in dialetto tirolese.
Delago, naturalmente, è la guida musicale e spirituale del gruppo ma anche dell'intera comunità hippie di quelle zone; racconta egli stesso: «Provavamo a casa mia a Zams e la sala prove diventò il punto di incontro per la generazione hippie... io allora ero incantato tra le sinfonie di Bruckner, tra il neo romanticismo e la musica rock degli anni ?70».
In tutto il disco troviamo passaggi di organo molto brillanti, una ritmica precisa ma la sorpresa è la tromba, qui elevata su tutto con un suono che spazia dal militare al medioevale, dal sinfonico al classico, con una semplicità disarmante nella sua bellezza. E' proprio la semplicità a farla da padrona ma è solo apparente: alle spalle si avverte l'idea compositiva che scorre chiara sugli studi classici digeriti dal compositore nelle sue probabili lunghe notti passate a studiare sui pentagrammi.
Lasciate scorrere la musica: troverete suoni elegiaci, epici, pastorali, solenni con improvvise virate cinematografiche felliniane, scherzose ed estremamente appaganti.
Chissà se un domani un Sig. Moroni o qualcun altro vorrà restituire alle nuove generazioni un bel lavoro come questo Abrakadabra.
Prosegue Delago ridendo: «Allora come studente liceale portare con sé alla lezione di musica un LP era molto cool, io portai il mio LP e questo era naturalmente molto speciale».
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