"Volevo uscire dal mio mondo felice, calarmi nella profondità della stupidità umana, nella bruttezza dell'essere ottuso, sleale, falso. Comprendere la vita dei perdenti ma senza appartenere a quel mondo e sapendo di poter sempre tornare indietro".  (Dries)

Queste le motivazioni che spingono il protagonista, ex batterista e scrittore di successo ad accettare l'invito ad unirsi alla loro band da parte di tre sporchi e malati scarti di società. Band formata da soli elementi handicappati. Koen de Geyter, cantante e chitarrista, soggetto incapace di aprire bocca di fronte alle donne, assolutamente instabile e vittima del suo handicap che lo trasforma in una sanguinaria macchina stupratrice. Il bassista, Jan Veerbek, con braccio destro paralizzato, complesso materno e gay accettato fino a quando non inizia a potrarne troppi in sala prove. Ivan Van Dorpe, chitarrista, uomobestia sordo con moglie tossicodipendente e figliuola a carico.

Dries non è tanto interessato al gruppo, ma è curioso di vivere la situazione che potrebbe essere d'ispirazione per un nuovo libro. La sua cultura e il suo essere figlio di puttana possono tirarlo fuori in qualsiasi momento e gli consentono di vivere l'esperieza manipolando tutto il prossimo in questione appartenente ad una determinata categoria sociale, gli sfigati.

Un pulp musicale sociologico e generazionale, consigliato per amanti di Trainspotting e affini, e ascoltatori di generi come hardcore, sludge e post rock. Faccio solo due nomi... Isis e Mogwai, e non credo serva dire altro...

(Belgio, 2007)

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