Possono presentarsi, nel corso della vita, delle coincidenze che per quanto tu ti possa sforzare nel cercare a trovare una risposta razionale, proprio non ti spieghi. Perchè diciamola tutta, il sincronismo degl'eventi nel corso della vita, in barba alla fisica quantistica/razionale/assoluta/nucleare/meccanica, resta ancora un mistero.
"Ah ci voleva un bel weekend in montagna lontano da quei rompiballe dei miei colleghi in ufficio....." Zzap
Indovina chi ti trovi nella tenda vicino alla tua?
Oppure,giusto per fare un'altro esempio più attinente a questa recensione:
L'altro ieri ero andato da Mediaworld per comprare Gothic 4,ma purtroppo Gothic 4 a Casoria non era mai arrivato,dunque decido di ritornare a casa a mani vuote ma col portafogli pieno.Quando ad un tratto uno scaffale attira la mia attenzione. Su questo scaffale albergano copie di questo Lord Of Shadow. In un'altra circostanza avrei detto: "che palle un'altro action alla God of War/Dantes'Inferno/Devil May Cry/e altri millemila titoli che adesso non mi vengono". Ma..Ma....Ma... non andò proprio cosi, perchè per caso (per caso?)una mezz'ora prima di avventurarmi in questo violento harakiri delle mie finanze, lessi un pò di informazioni su questo Lords Of Shadow su qualche forum ed ovviamente i commenti degl'utenti erano tutti entusiastici. Cosi preso da un raptus di nerdaggine acuta dò fiducia al faccione dell'ennesimo Belmont di turno in copertina sperando di non essere deluso come in passato.
Già, perchè diciamolo il post-Symphony of the Night è stato un duro colpo per tutti gli aficionados dell'ammazzavampiri migliore dei 32 bit. Dopo Alucard il nulla dunque? No magari non ci fosse stato nulla dico io: dopo Symphony of the Night si sono susseguite una serie di violenze e stupri aggravati ai danni di una delle saghe più rappresentative e importanti del panorama ludico a noi contemporaneo. La serie di Castelvania e la sua iconografia che attinge a piene mani da questa mitologia fantasy cattolico-medievale,la poetica che scaturisce da questa continua lotta tra bene e male, la voglia di ficcare finalmente questo paletto di frassino nel petto dell'odiato Dracula, dopo aver esplorato da cima a fondo il suo lugubre castello con tutte le bestialità presenti in questo rappresentano uno dei rari esempi di arte nel panorama videoludico.
Castelvania come la Gioconda dunque? Decisamente si. Solo che quello che è venuto dopo Sotn è accostabile ad una Gioconda fumante in tuta di lattex. Qualcuno disse che il problema dei vari Curse of Darkness/Lament of innocence & co. era il passaggio dal 2d al 3d. Vero a metà dico io, perchè sebbene il gameplay di questi giochi non fosse il massimo di certo non si poteva chiudere un occhio anche su alcune scelte artistiche ed estetiche. Si passava dal fantasy classico-barocco degl'episodi 2d alle trashate di quelli 3d senza soluzione di continuità. E se un fan era disposto a perdonare un gameplay poco profondo di certo non si poteva soprassedere su delle scelte stilistiche cosi infelici.
Compreste mai un Mario pompatissimo in stile Gears of War? Dunque il passaggio dal 2d al 3d per questa serie è stato tutt'altro che idilliaco ed era piuttosto naturale, come abbiamo visto, essere un pò prevenuti nei confronti di questo ennesimo Castelvania.
Tuttavia io credo alla coincidenze è questo mi lasciava ben sperare. Ad esempio rimasi piuttosto colpito da quel "Kojima productions". Kojima è uno di quei simpatici cazzoni che meritano stima assoluta e incondizionata.E poi diciamocelo è uno che nè sà a pacchi di game design. Metal Gear Solid merita di essere studiato nei corsi di game design solo per il modo in cui la saga di Metal Gear è passata alla terza dimensione senza perdere un briciolo dello spirito originale.
Cosa che, in barba alle aspettative prossime allo zero assoluto, avviene anche con questo Castelvania. Molte recensioni hanno parlato di un Castelvania in salsa God Of War. Sbagliatissimo. Questo è un God Of War che prende lezioni di stile ed estetica dai sommi maestri giapponesi dell'arte del videogame.
E ne esce qualcosa di completamente nuovo, diverso, epico. Kojima e i Mercury Steam mettono in un frullatore quanto di più buono si è visto in campo action negl'ultimi diec'anni: quick time event, colossi, puzzle, elementi gdr, sessioni platform verticali alla Assassin Creed, tutto messo a disposizione non della trama come si aspetterebbe ma dell'estetica, del gameplay.
Per me la differenza tra un buon gioco e un capolavoro e tutta qui: il primo ti fà solo vedere ciò che puoi fare, in un meraviglioso filmato in alta definizione 1080p per carità, ma lo vedi solo.Mentre con il secondo lo fai. E premere anche solo X per sferrare il colpo di grazie con il pugnale, mentre sei aggrappato alla testa di un colosso a circa 1000 metri da terra, non ha prezzo.
Un ultima cosa: secondo voi il fatto che abbia scomodato una pietra miliare dei Videogames come il primo Metal Gear per parlare di questo Castelvania è solo una coincidenza?
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