Una vera disdetta: pare che il nuovo Silent Hill non si farà. O meglio, non si farà con lo stesso staff che ha realizzato questa demo. Peccato perché il duo è (appunto) da paura: Hideo Kojima, che gl’esperti di videogame, ricorderanno come il padre di Metal Gear Solid; e, pensate un po’ Guillermo Del Toro, il regista de Il Labirinto del Fauno, tanto per capirci, e qualora non vi sia ancora venuto in mente, fatevi curare, perché, se non lo capite così! Insomma, la Konami sentiva già odore di “colpaccio” nel momento in cui lanciava nel mercato questo prologo dal successo immediato e mondiale: migliaia di gameplay documentati sul tubo, una miriade di riscontri positivi e molti, molti spaventi, al punto che è bastata qualche ora di gioco per definirlo il gioco horror più terrificante di tutti i tempi. Sarà vero?

Innanzitutto vi faccio una piccola, grande rivelazione: io la demo di Silent Hills P.T. non l’ho giocata! Per questo non l’ho valutata, poiché è impensabile per un recensore dare una valutazione ad un gioco senza averlo provato, e quindi esaminato anche dal punto di vista della giocabilità. Ora, l’utente medio “Debaseriano”, potrebbe giustamente insinuarsi nella lista commenti e chiedermi: “Ma allora che cazzo vuoi?” Semplice. Io conosco ogni dettaglio del corridoio a L dove si svolge la scena, ed ho subito tutte le insidie che esso contiene, ho condiviso gli spaventi degli youtubers di tutto il mondo che hanno saputo commentarlo e mostrarlo nei minimi particolari. In ogni caso mi spoglio della sobrietà tipica del recensore, per parlarvi in prima persona. Ecco, immaginatemi seduto su un divano mentre vi guardo negl’occhi: si fa due chiacchiere, se ne parla, cerco di convincervi a giocarci o a vedere il video in rete (se non lo avete già fatto), in questo modo riesco pure a conservare la basilare peculiarità del recensore medio, ossia quello di stuzzicare la vostra curiosità per indurvi a lanciarvi alla scoperta della più agghiacciante esperienza virtuale mai creata; voglio convincervi ad entrare nell’incubo per uscirne sconvolti com’è successo a me!

L’inizio è assurdo: senza capire come o perché, sarete catapultati all’interno di una casa silenziosa, dove vi ritroverete a varcare ripetutamente la stessa sezione (il corridoio a L di cui parlavamo prima). Vi sembrerà quindi tutto uguale, anche nei dettagli più eclatanti, come un orologio perennemente puntato alle 23:59 e una radio gracchiante che infonde notizie spaventose. Questo susciterà in voi una serie di sensazioni spiacevoli come stress, noia, ansia e claustrofobia; ma non vi sarete ancora resi conto che le tenebre stanno invece affiorando poco a poco, pronte a sbattervi in faccia le loro terribili trame. Incapperete dunque in molti eventi inspiegabili: quadri animati, scritte che appaiono improvvisamente sui muri, un feto gemente abbandonato in un lavandino e una nefasta presenza che vi perseguiterà fino all’ultimo dei vostri passi. Proprio a quest’ultimo “nemico” è affidato il compito di scagliarvi contro lo spavento più grande, mediante un’imprevista e agghiacciante manifestazione che vi farà veramente urlare, o come minimo gelare il sangue!

La demo dunque si esprime con la forma più pura e tradizionale del tema “horror”. A parte qualche chiazza rossa qua e là, e un frigo appeso al soffitto dal quale cola una cascata di sangue, il gioco propone in prevalenza una visione meno cruda e più “asciutta” della paura umana. Non ci sono le sequenze “splatter” di Outlast e nemmeno i colpi d’arma da fuoco di Resident Evil. Il terrore che si subisce qui è saldamente legato alla sfida dell’ignoto e del paranormale, che il giocatore affronta con l’unica arma in suo possesso: il coraggio. Un coraggio che però rimane sempre avvinghiato al timore, soprattutto dopo aver saggiato i momenti più impressionanti. In questo modo, tornare ad ispezionare il corridoio diventa la cosa più angosciante del mondo: la paura salirà ai limiti della sopportazione, finché lo scoccare della mezzanotte non deciderà di porre fine al martirio. Naturalmente c’è un rompicapo da risolvere prima, un enigma che metterà alla prova la vostra perspicacia, mentre le frammentarie informazioni dettate dalla trama, vi porteranno sulle tracce di un terribile delitto.

Vi ho detto tutto e niente, quindi ve lo consiglio. Inutile dirvi che giocarlo sarebbe il massimo, cosa che il sottoscritto non farà mai, perché ho visto un sacco di materiale in rete, quindi so come risolvere il rompicapo e soprattutto dove devo usare il pannolone. Se lo giocassi diventerei dunque la parodia di me stesso, uno “Spoilerman” che recita la parte del supereroe più prevedibile della specie umana. Vi dico solo, giocatelo, e non ve ne pentirete…o forse, sì, ve ne pentirete… ma sarà il pentimento più soddisfacente che possiate immaginare!

Federico “Dragonstar” Passarella.

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