L'influenza di band musicalmente piuttosto distanti da se stessi e la ricerca di sonorità sperimentali è sempre stata piuttosto evidente nei Korn.

Con "Follow The Leader" si nota un avvicinamento alle sonorità tipiche dei Limp Bizkit, "Untouchables" si è rivelato un album molto sperimentale e di difficile ascolto anche se non brutto, "Take A Look In The Mirror" vede l'influenza dei Korn di nove anni prima. Il caso più evidente è l'inaspettata svolta di "See You On The Other Side", le cui melodie ammiccano un po' ai Nine Inch Nails (nonostante nei NIN non abbia mai sentito un accenno di melodia. Sarà il batterista che sembra suonare una batteria Mondialcasa, saranno le tastiere che mi ricordano molto il copia-incolla della musica da discoteca, sarà che Reznor il metal non sa neanche dove sta di casa...).

"Issues" rappresenta invece un punto piuttosto di transizione, pubblicato nel 1999, un anno dopo "Follow The Leader", l'album con cui i Korn si erano definitivamente tuffati nel commerciale senza più uscirne e senza però vendere del tutto la loro musica, anche se ci sono andati vicini. È in tale atmosfera metallico-commerciale che viene prodotto "Issues". Le cose più evidenti sono le sfumature elettroniche, preludio alle atmosfere Industrial di "Untouchables", ed un grande indurimento del sound rispetto a FtL, sebbene lontano dalla durezza devastante delle origini ed in misura minore da quella dei due album successivi.

L'emozione predominante in questo album sembra essere la tristezza: la meravigliosa intro Dead inizia dicendo "tutto ciò che voglio nella vita è essere felice" con un tono quasi allegro. Ecco che ha inizio l'oscura Falling Away From Me, un brano molto ben fatto e la ripetitiva ma buona Trash, che conferma le impressioni seguite alle prime due tracce, ovvero una diversa impronta stilistica di questo gruppo, che non fa mai due album con lo stesso sound. Si ha poi il primo dei vari cupi e claustrofobici intermezzi di quest'album, alcuni dei quali, come il qui presente 4U non sono proprio azzeccatissimi. Si riparte alla grande con Beg for Me, canzone dal ritmo serrato e coinvolgente, e con Make Me Bad, una canzone delle più commerciali e meno violente dei Korn, che risulta molto bella secondo alcuni ed una vera pippa secondo altri. Wake Up è una traccia piuttosto carina, senza infamia né troppa lode, e lo stesso vale per la passionale Hey Daddy. Con Somebody, Someone troviamo un'altra delle canzoni più commerciali dei Korn, non di certo un capolavoro ma una gran buona canzone capace di unire melodie oscure a pesantezza sonora.

No Way si pone un po' sulla scia della meravigliosa Need To di cinque anni prima. Nonostante non ne raggiunga la bellezza, i riff di chitarra riescono anche qui ad suscitare le emozioni di un'atmosfera scura, oppressiva ed incombente, creando una delle migliori canzoni dell'album. Let's Get This Party Started è anch'essa molto oscura e violenta, una buona traccia che fa da preludio alle due fantastiche canzoni di chiusura dell'album: Counting e Dirty. La prima presenta riff azzeccatissimi ed un ottimo lavoro di batteria, facendone un'ottima canzone che però non regge il confronto con Dirty: la musica adatta per descrivere un'incubo, in cui si mescolano odio, rabbia ed un po'di paura, togliendo il fiato.

Si tratta quindi di un buon disco, che riesce volutamente a trasmetterti la tristezza e la rabbia che caratterizzano i Korn, sebbene non con la stessa efficacia di altri lavori del gruppo. Un album cioè molto particolare, non di certo un capolavoro, ma difficilmente ripetibile, in conclusione un lavoro più che sufficiente.

PS: Lo so che esistevano già tre recensioni di "Issues", ma sembravano fatte da bambini dell'asilo. Scusatemi per la digressione sui Nine Inch Nails, ma CyCoCiccio è stato molto più veloce di me, ed anche per i termini non proprio eleganti della mia prima rece.

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