I Korn hanno caratterizzato la mia adolescenza: li ho scoperti grazie ad un mio amico che cantava "Blind" in classe e noi ridavamo di lui, in quanto versione ironica di un cantante; così dopo aver comprato il loro devastante primo album, arrivarono tutti gli altri fino al più commerciale "Issue". Io e il mio amico mettemmo in piedi un gruppo (lui suonava il basso, io la chitarra); facevamo cover dei Korn e dei Nirvana, io volevo comprare addirittura una cornamusa per emulare Johnatan Davis.
Da giovani ci si appassiona ad uno o due gruppi o cantanti che ti si incollano allo zaino fino all'ultimo giorno di scuola, così fu per me con i Korn.
In seguito ricordo la spasmodica attesa per il loro nuovo album, "Untouchables", letteralmente divorato, sebbene non fosse all'altezza dei precedenti, così come il seguente "Take A Look In The Mirror". La passione era ancora tanta verso la band di Backersfield; il brano finale di quest'ultimo album era "When Will This End", canzone secondo me profetica di una fine ormai imminente; ricordo che sentivo questo brano come una sorta di testamento, di addio (lo dicevo spesso ad una mia amica a cui piacevano); i Korn infatti erano in via di smantellamento, peccato; Johnatan ha tirato avanti con quel che è rimasto ma non è mai stata più la stessa cosa.
Arrivarono in seguito quattro album modestissimi, io crebbi, iniziai ad appassionarmi a svariati generi e gruppi musicali e più in generale alla musica nella sua alternatività.
Beh... ho preferito raccontarvi quanto siano stati importanti i Korn nella mia adolescenza, piuttosto che recensire il loro ultimo lavoro: osceno per le orecchie e per gli occhi (cover orribile), pacchiano (soprattutto il dvd che lo accompagna di un loro concerto all'interno di un cerchio nel grano) e inascoltabile.
I Korn con la "r" al contrario sono un bellissimo e potentissimo ricordo, ma ora questa "r" è una banalissima "r" come o peggio di tante altre.
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