Ce l'hanno fatta ancora! Hanno quasi sessantanni, sono tornati a fare un disco ufficiale nel 2003 (Tour de France) dopo oltre 15 anni di silenzio, hanno rilanciato mettendo su un un nuovo show dal vivo, in pratica remixando tutti i pezzi vecchi e ce l'hanno fatta! Ancora un a volta i Kraftwerk danno lezione. E noi ci mettiamo a sedere e prendiamo appunti. Il Live show usa dei supporti visivi che uniti alla musica creano un effetto potentissimo ed alla fine si esce con l'impressione di aver assisitito ad un saggio sulla modernità, sull'occidente ed il suo destino post-industriale, post-comunista, infine post-umano.
Concettualmente il live si divide in una prima parte ipnotica, dominata dalle atmosfere (tutte le tappe di Tour de France, qui bellissime) e una seconda parte decisamente più danzereccia, ritmata (Numbers, Pocket Calculator, la versione up tempo di The Robots).
Questo cd è ovviamente un tipo di esperienza diversa rispetto al concreto assistere al live in quanto manca il lato visivo (un dvd dovrebbe tra l'altro uscire a breve). Tuttavia l'ascolto è sempre un esperienza fantastica, che anzi, senza la presenza dei video, permette di concentrarsi maggiormente sui suoni, curatissimi.
Autobhan, Trans-Europe Express, Home COmputer, Neon Lights, la sequenza di brani è impressionante e la sensazione prevalente che si ha al termine dell'ascolto è la conferma del carattere immaginifico dei Kraftwerk, carattere che ha permesso che la loro musica, al contrario di molti altri gruppi elettronici, non invecchiasse mai.
Le loro son sempre state colonne sonore per film mai realizzati : c'è un aspetto utopico nel loro roboticismo che sgancia le canzoni dalla fredda meccanicità che le guida per innalzarle a inni quasi romantici dedicati ai topos geografici, fisici (Trans-Europe Express, Tour de France, Autobhan) e tecnologici (The Robots, Home Computer, Radioactivity) dell'Europa moderna.
Laddove la tecnica fredda dei Kraftwerk spinge verso una sound metallico, duro, terrestre, l'afflato romantico delle loro composizioni controbilancia offrendo un apertura ariosa, leggera, dinamica (tutte le canzoni dei Krafterk sono in pratica dei viaggi). Uno dei brani che beneficia maggiormante del nuovo trattamento è Radioactivity, che accentua il carattere minaccioso diventando un inquietante esplorazione dell'orrore della minaccia nucleare. Soffre un pò, invece, va detto, la versione accelerata di The Robots. Ma è una piccola sbavatura di poco conto.
Questo è un cd titanico che conferma i Kraftwerk come uno dei maggiori patrimoni musicali viventi
Carico i commenti... con calma