Stiamo parlando dei Kreator, degni portabandiera del thrash metal teutonico ed europeo in generale che ci hanno regalato un sacco di emozioni fin dagli esordi con il loro ottimo debutto "Endless Pain" e con lo storico e brutale "Plesure To Kill" dove mettevano nero su bianco la loro rabbia e la loro immensa energia con testi e musica scioccanti per l'epoca.

Il disco preso in considerazione si colloca nel 1989 ed è il quarto album partorito dalla diabolica mente di Mille e co. Lo si può considerare benissimo un pilastro del thrash, uno fra i migliori dei Kreator, in poche parole una vera chicca (ah scommetto che questa frase la faranno in neretto!). In questo (capo)lavoro la rabbia dei quattro prende una forma differente dai suoi precessori perchè qui prende una forma più tecnica, intelligente e precisa con ritmiche e riff sempre molto coinvolgenti, un enorme passo in avanti per la band. Forse il combo farà riferimento ancora un pochino agli Slayer ma poco importa perchè si ha anche ottimi spunti in stile Kreator!

La line up è costituita da Mille alla chitarra e alla voce che in questo album è veramente arrabbiata; al basso c'è Rob Fioretti; l'altra chitarra è Trize che fa un ottimo lavoro; dietro le pelli c'è il mitico Reil che sembra piuttosto migliorato tecnicamente con dei buoni cambi di tempo. L'opener è la possente title track che ci travolge senza lasciarci scampo, dando subito un'ottima impressione. Si procede con la mitica "No Reason To Exist", secondo me la migliore dell'album con un testo degno di merito. Subito dopo la granitica "Love Or Hate Us" dove Petrozza spiega come la pensa dei detrattori del gruppo. Dopo si arriva a "Stream Of Consciousness" che parte lenta per poi sfociare in un riffing veloce ed ossessivo, ottima anche questa. Una nota va anche a "Some Pain Will Lost" che esprime molto bene l'odio e la sofferenza con un riff lento e pesante. Da notare anche la potente e devastante "Betrayer" che sprizza energia da tutti i pori! Un'altra gemma è la bellissima dove si intravede un alternarsi di rabbia e di sofferenza che viene espressa magnificamente dal testo. "Bringer Of Torture" è una bella canzone che parla della sventura di una ragazza con una vita brutale che sopprime le sue emozioni. Si chiude con "Fatal Energy" che presenta degli ottimi assoli e un riffing potente e compatto.

In poche parole è assolutamente da avere a tutti i costi!!! Un altro punto a favore di questo album è l'eccelsa produzione.

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