Il contenuto concettuale di questo secondo LP dei Kreidler (Thomas Klein, Detlef Weinrich, Andreas Reihse, Alexander Paulick), formazione storica nell'underground tedesco, è probabilmente rappresentato alla perfezione dalla copertina realizzata dall'artista Rosemarie Trockel che ci mostra quello che è stato definito come un ideale antiquato di modernismo immobile tra le macerie di un mondo in distruzione.
Provenienti da una città, Dusseldorf, che ha fatto la storia per quello che riguarda la musica krautrock e quella elettronica sperimentale, i Kreidler sono sempre stati un gruppo all'avanguardia sia sul piano musicale che sul piano delle idee e dei contenuti politici. Da questo punto di vista, il loro ultimo disco, intitolato 'European Song' e uscito lo scorso sette aprile su Bureau B non fa sicuramente eccezione. Del resto stando alle dichiarazioni dei componenti della band il disco, concepito a inizio 2016 mentre si trovavano a Città del Messico, ha dei contenuti radicalmente differenti da quelli che erano stati inizialmente previsti. Nel mezzo dei lavori di registrazione, infatti, la notizia dell'elezione di Donald Trump come nuovo presidente degli Stati Uniti è stata avvertita come un vero shock e il segnale più forte di un'epoca che è chiaramente contraddistinta da incertezza, violenze e xenofobia. Questo ha spinto il gruppo a mettere completamente in discussione tutto quello che stavano facendo, tanto che gran parte del nuovo disco è stato registrato in presa diretta.
Basato interamente su un uso ripetitivo delle percussioni, un ottimo lavoro delle chitarre e del basso (potentissimo il groove di 'Kannibal') e soprattutto sul sapiente utilizzo di una elettronica minimale che in alcuni casi si manifesta in maniera tagliente e netta ('Boots', 'Radio Island'), altrove con quelle che possiamo considerare composizioni trance e ossessive oscure e brutali ('Coulées', 'No God'), 'European Song' è un disco che nonostante il carattere quasi improvvisato, si rivela compatto e efficace nella trasmissione dei suoi contenuti.
'European Song' è esprime urgenza espressiva e esigenza di rinnovamento nella lotta quotidiana a fronte della situazione geopolitica che si è venuta a determinare in questi ultimi anni e dove bisogna trovare risposte nuove, letteralmente 'strappare i vecchi manifesti e scriverne di nuovi, strappare i nuovi e scriverne di migliori'. Una musica che è una chiamata alla resistenza e alla lotta contro l'oppressione manifestata con urgenza e determinazione.
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