Intenti da quasi vent'anni a fare i Sepultura del brutal death metal, i brasiliani Krisiun, una delle band più capaci, apprezzate e fonte d'ispirazione in ambito estremo provenienti dai territori sudamericani (il titolo dell'album è propio un riferimento alle loro terre) è riuscita nel 2008 dopo ben 16 anni passati dal loro primo demo "The Plague" a sfornare il proprio capolavoro (finora) assoluto , cosa piuttosto insolita.
Di norma i dischi "importanti" di una band con una carriera medio-lunga come quella dei Krisiun si trovano tra i primi tasselli ed, effettivamente, uno dei migliori album del combo era "Conquerors Of Armageddon", terzo sigillo di Alex Camargo (basso e voce) e dei fratelli Kolesne (Max alla batteria e Moyses alla chitarra), ma l'ultimo prodotto "Southern Storm" è sicuramente un passo avanti rispetto agli altri dischi di valore della discografia corposa dei Krisiun, batte il terzo disco, batte "Works Of Carnage", batte il precedente "AssassiNation", perchè ?
Il songwriting dei Krisiun che riprende e fa abili collage degli insegnamenti dei maestri Deicide, Morbid Angel e Cannibal Corpse, con lo spirito dei Sepultura e il rifferama Slayerano sempre presenti, era ben affinato anche prima, la ricerca delle atmosfere violente e marce idem, è in sede di produzione ed esecuzione che il trio ha fatto passi da gigante.
Una sezione ritmica precisa, martellante, ai limiti della chirurgia musicale, delle chitarre finalmente "grasse", potenti, ma soprattutto assoli messi in ben evidenza e una prestazione vocale parecchio convincente (il singer-bassista è sempre più Vincent-dipendente).
Dal mix vincente di songwriting e produzione finalmente a ottimi livelli prendono vita le 13 cannonate (12 se se non consideriamo la cover di "Refuse Resist", rivisitazione brutale del classico dei connazionali Sepultura abbastanza riuscita) che compongono l'album, dall'iniziale botta di "Slaying Steel" (una delle opener death metal più azzeccate degli ultimi anni) è tutto un succedersi di pezzi ricchi di classe e aggressività, come le ben strutturate "Massacre Under The Sun", "Minotaur" e "Sons Of Pest" (dove è più evidente l'influenza dei fratelli Cavalera dell'epoca di "Chaos A.d.", soprattutto nelle parti più cadenzate, il tutto sempre in un contesto più estremo rispetto alla proposta del gruppo di Belo Horizonte), le accattivanti "Sentenced Morning" e "Contraddictions Of Decay" (i brani che meglio si adattano alla situazione live del lotto, sorretti da un riffing ripetitivo ma incalzante che si "ficca" nella testa dell'ignaro ascoltatore), i più tradizionali ed oltranzisti schiaffi-death metal di "Combustion Inferno", "Bleeding Offers" e "Origon Of Terror", i tecnicismi di "Twisting Sights" e c'è posto anche per un intermezzo acustico ("Black Wind") in pieno stile-Morbid Angel che ci avvia alla conclusione della straripante e angosciante "Whore Of The Unlight" che un pò riassume tutti gli elementi e le sfumature dei 12 pezzi che la precedono.
Pur apprezzando i Krisiun da tempo, non mi aspettavo di rimanere cosi colpito da un disco che a distanza di quasi due anni ormai è ancora molto spesso ospite fisso delle mie playlist, questa recensione è indirizzata a tutti gli amanti di Death Metal ma soprattutto a quelli che non si sarebbero mai aspettati un discone del genere da una band ormai "statica" (è questo non è per forza un tratto negativo poichè continuo a ritenere molto buoni anche i precedenti dischi apparte qualche eccezione) come i Krisiun.
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