Krisma, ovvero Cristina Moser e Maurizio Arcieri.

Coppia legata non solo da una duratura liaison che giunge artisticamente fino ai giorni nostri ma altresì negli affetti privati, i Krisma (Chrisma nella prima parte di carriera) hanno rappresentato, in virtù sia delle parecchie bizzarrie quanto delle altrettanto rintracciabili particolarità espresse nell'arco della propria parabola artistica a cavallo tra fine settanta e primi rampanti eighties, un caso singolare all'interno dello spesso mummificato panorama Pop italiano.

"Nothing To Do With The Dog" registrato presso i celeberrimi Atlantic Recording Studios di New York City nel periodo compreso tra Febbraio e Maggio 1983 e pubblicato per il mercato Statunitense col titolo più ergonomico di "Fido", risulta essere la quinta prova sulla lunga distanza composta essenzialmente da una manciata [sette pezzi effettivi più tre brevi strumentali] di algidamente synthetiche tracc(i)e, per una risicata mezzora complessiva. Pubblicato in Italia tramite l'ausilio della appena nata Franton Rec. avrebbe dovuto costituire, nelle intenzioni degli Autori, il suggello e il definitivo sdoganamento delle proprie velleità espressive con succedanea trasversale affermazione del sempre più crescente interesse Loro rivolto dovuto agli intriganti lavori ad esso antecedenti: la memoria corre à quel "Clandestine Anticipation" dell'anno prima corredato dai videoclips dei brani "Miami" e "Water" trasmessi dalle ingessate Reti di stato grazie a Carlo Massarini e al Suo TV-show anticipatore "Mister Fantasy".

Stò divagando. As usual. Perdonatemi.

Si diceva: precursori, perlomeno tra i patrii confini, di un certo modo di intendere et organizzare le nuove audio/video-tecnologie in musica: il lavoro in esame venne completamente plasmato grazie all'ausilio di un "semplice" Casio MT 65; Krisma tramite questo astrattamente glaciale (per gli standards dell'epoca) monolite, che ad onor del vero non può e non deve essere compiutamente considerato quale Loro miglior parto, di fatto raggiungono l'apice della propria spinta electro-propulsiva: un multiforme wave/elettro-POP di matrice esclusivamente synthetica ove le trattate et sinuosamente attraenti linee vocali di Kristina tendono ad estroflettere il lato più caldo et umano del musicalmente robotizzato sodalizio.

Oltre alla elettro-sbarazzina traccia d'apertura che funge da title-track (se non erro primo singolo estratto dall'album) tra le varie citerei la marzialmente sintetica "Carefully", la particolare rilettura di "I'm Not In Love" di 10CC-memoria, ed altresì la pluriritmata "I Must Know Your Name" quali momenti dotati di maggiore forza visionaria all'interno di un lavoro che in taluni marginali episodi (i tre interlocutori esperimenti di matrice percussiva denominati "Drumming") non sempre riesce a mantenere elevata la tensione della notevole spinta innovatrice che funge da inscindibile trait d'union del Loro inusuale e lungimirante percorso artistico.  

Da una intervista dell'epoca:

"Non vi sentite un po' staccati da quelle che sono le realtà musicali soprattutto italiane?" 
M.A.: "Con un po' di presunzione potremmo dire che sono gli altri che sono fuori sintonia con noi." 

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