Aphrodite....la Dea della Bellezza. E la Signora Minogue di bellezza se ne intende assai. Anche i più superficiali e meno sensibili individui del genere maschile riconoscono in questa piccola donna, che a mala pena riesce a superare il metro e cinquanta, dalla voce calda, flebile, quasi ad ispirare quella pura innocenza di una ragazzina (di 42 anni), una bellezza che riesce a far fuori in un nanosecondo svariate illustri colleghe.

Nuova release, pertanto, per Miss Minogue che ha preso la fondamentale decisione di concepire un album totalmente dance-oriented, dalla prima traccia "All The Lovers" fino all'ultima "Can't Beat The Feeling". Un tour-de-force di brani danzerecci realizzati con la preziosa collaborazione di Stuart Price (artefice di "Confessions On A Dance Floor" di Madonna) e altri maghi del beat come Calvin Harris, Sebastian Ingrosso e perfino il leader dei Scissor Sisters Jake Shears. Il risultato è un lavoro compatto, omogeneo, molto valido, anche se manca di quella sperimentazione che aveva contraddistinto il precedente X, nel quale si erano uniti in un eccezionale connubio le sonorità retrò di 2 Hearts con l'elettronica di "In My Arms", "Speakerphone" e "Like A Drug".

E' fatto risaputo che la dance, più precisamente l'elettro-dance, continui dominare da ormai più di un anno l'elaborato e imperfetto contesto del music biz, e che questo disco possa risultare ai più un ennesimo pastone dance sulla falsa riga di artisti, perlopiù flopposi, che tentano in ogni modo di collaborare col Guetta del momento solo per assicurarsi effimere hit mainstream da dance-floor e, quindi, elevate vendite. Quel che occorre sottolineare è che Kylie Minogue, fin da Spinning Around (2000), passando per le varie Can't Get You Out Of My Head (2001), Slow (2003) e I Believe In You (2004), ha inteso abbracciare quelle sonorità, rendendo la dance e l'elettronica il suo "marchio" di fabbrica personale e, di conseguenza non rappresenta la classica sciacquetta che ha fatto il salto di qualità nel mondo Guettiano e Gaghiano solo per la convenienza del momento. La sua musica è da tempo immemore fondata su un determinato e specifico percorso creativo, anche se fondato sul pop-dance mainstream.

Torniamo ad Aphrodite. Per quest'era musicale, Kylie ha optato per il tema "antica Grecia", che nel photo shoot realizzato al fine di lanciare l'album è ritratta nella sua originale bellezza, senza lustrini sfavillanti e co.. Una Minogue semplice, naturale, resa ancor più sensazionale dall'ambientazione stile Isole Cicladi e Mar Egeo.

Lo spettacolo sonoro prende il via con il primo singolo "All The Lovers", gustosa traccia dance molto 80s, estiva e solare, nella quale si evitano inutili distorsioni elettroniche, valorizzando la voce calda e suadente di Kylie. Da visionare il videoclip della canzone: una moltitudine di "amanti", appunto, si uniscono in una voluttuosa e originale piramide umana sulla quale svetta radiosa Miss Minogue che ha concepito tale video come una rappresentazione concreta della sua concezione di amore e sensualità. Della serie: è possibile realizzare un ottimo video senza esagerazioni stile GaGa.

Alternativa, emozionante ed "estatica" (a volte mi escono dal mio dizionario mentale vocaboli iperbolici, mi scusino i DeBaseriani per questo) è "Closer", nella quale Kylie sposa validamente la sua tonalità vocale con un beat energico e coinvolgente.

Classica traccia Kyliana è "Get Outta My Way", semplice ma non scontata, molto "club friendly", destinata a servire probabilmente come seconda release, mentre di "Put Yor Hands Up (If You Feel Love)" occorre menzionare di nuovo una non banale semplicità, un buon coinvolgimento danzereccio. "Everything Is Beautiful" rappresenta l'esempio meno dance-floor dell'album, tuttavia permette di far riaffiorare il lato romantico e sensuale di Kylie che presenta al mondo la rivisitazione moderna della Bellezza greca che in Afrodite aveva il suo femminile "messia".

Il lavoro di Price per Madonna in "Confessions On A Dance Floor" (2005, ndr.) è ben riassunto in "Looking For An Angel", brano in cui sono validamente miscelati "Sorry", "Jump", "Hung Up" e "Get Together". E "Aphrodite" rappresenta il lato aggressivo della cantante australiana, un brano che unisce sprizzi di rock in una dance che ricorda sonorità vintage anni '80 e '90.

Un lavoro tutto da ballare, una dance semplice ed originale che ha voluto tralasciare buona parte di quell'elettronica dominante, beat pesanti, distorsioni e modificali vocali ormai scontate e fastidiose. Alla riscoperta di quella musica da dance-floor, pura, che in Kylie Minogue ha trovato un grande custode e difensore. Consigliato ai nostalgici della Dance privata delle contaminazioni Guettiane.

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