Forse la band più importante del movimento foxcore, sicuramente la più ispirata a livelloartistico. Le L7 (pronuncia "Hell's Heaven", riuscitissima dicotomia) si formano a metà degli anni '80 in una Los Angeles in pieno fermento hair-metal e danno vita ad un connubio musicale che le vedrà spadroneggiare negli anni seguenti come band portabandiera di femminismo e diritti civili da una parte, di grunge-punk condito da elementi heavy dall'altra.

Due le anime all'interno della band : Suzi Gardner e Donita Sparks, entrambe chitarra e voce. Più heavy la prima, maggiormente predisposta al grunge la seconda. "Bricks are Heavy" uscito nel 1992 doveva essere il botto definitivo della band, ma il momentopurtroppo non era dei migliori per emergere. Nonostante sia stato concepito per vendere (un grunge eccessivamente modaiolo caratterizza buona parte delle composizioni dell'album), il platter è stato oscurato da altre uscite discografiche dell'anno. Comunque sia, "Bricks are Heavy" è un album di buona fattura ed ha sicuramente segnato una svolta per la storia delle band al femminile. Sfuriate heavy-rock come "Diet Pill", "Everglade" e "Slide" convivono qui con brani più immediati come "Wargasm" (la canzone più politica mai composta dalle L7) ed il grunge di "Monster". Ciò che rende storico ed allettante l'album però è il brano più famosodella band, uno dei così detti "inni generazionali" : "Pretend we're Dead". Quattro semplici accordi ed un testo altamente significativo fanno di questo brano una canzone-manifesto che ancora si lascia apprezzare dopo più di un decennio. La ricetta delle L7 è sempre stata quella di unire melodia e cantilene grunge a sfuriate metal, con innesti a volte più cadenzati alla Black Sabbath, rappresentando il tutto con semplicità.

Non è infatti la tecnica il punto forte della band, ma la carica esplosiva che donano con i loro album. "Bricks are Heavy" non sarà forse il migliore a detta della critica, ma è di certo il più accessibile ed il più completo.

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