Tornano i La Crisi con il loro terzo album e come al solito dimostrano di essere uno dei migliori gruppi hardcore in circolazione.
Prodotto, come il precedente, da Kurt Ballou "III - Paura a colazione" è una mazzata: diretto veloce e potente i pezzi si seguono l'un l'altro senza un attimo di pausa e senza levare il piede dall'acceleratore, lasciando l'ascoltatore senza fiato. Rispetto al precedente "II - Tutti a pezzi" non solo aumenta la velocità d'esecuzione, ma anche il tasso tecnico, rendendo il tutto un lavoro davvero ottimo.
A questa furia hardcore si aggiunge la voce di Mayo, che migliora di disco in disco, le sue urla acide ed aspre sono uno dei punti di forza dei La Crisi.
I 4 componenti - Mayo, Dario, Moreno e Lele - non sono certo dei giovincelli e questo è evidente dai testi, un altro punto di forza della band. Mai banali sono intrisi di un senso di frustrazione, rabbia, pessimismo, disagio e sconfitta; se da una parte sono sicuramente personali, sono comunque in gran parte condivisibili da chi ha superato (di molto) i 30 anni, o chissà forse sono solo io a sentirli particolarmente vicini...
"Il suono della sveglia è il nostro peggior nemico" ("Il nostro peggior nemico"), ci accompagnano il senso di abitudine, di noia e di routine: "giorno dopo giorno mi trascino fino alla fine settimana, quando finalmente avrò altro tempo da buttare altre ore preziose da sprecare. ore preziose? Ma preziose di che?" ("Il campionato della noia"). Viviamo una vita piena di malessere e di senso di inadeguatezza - "è un corpo estraneo il mio! rigettato anche da me" ("Corpo estraneo") - con la sfortuna perennemente al nostro fianco: "ma poi torna sempre! mica mi molla... lei è mia amica!" ("La mia amica sfortuna"). Certo a volte proviamo a sfidare la sorte - "Il cielo si scurisce ma io me ne frego ed esco, sfido l'umore di madre natura..." ("Puntuale arriva l'uragano") - ma ciò non toglie quella sensazione di fallimento - "ammettere di avere perso averne il coraggio... missione fallita!" ("Missione fallita") - e di ansia: "quel sistema di archiviare le emozioni non sembra funzionare bene e mi ritrovo la paura a colazione con l'ansia fuori dalla porta, come ogni volta" ("Paura a colazione"). Ormai abbiamo perso la speranza - "Continuo a scrivere di speranza esaurite tempo fa, seduto male senza nemmeno stare al mio tavolo del bar" ("Una spiegazione logica") - e sembra che tutto, o quasi, abbia perso importanza "come sempre non vale niente il crollo netto dei miei nervi, la morte di ogni ideale, la debolezza della sera, la resa verso la sconfitta; come sempre non vale niente" ("Non vale niente").
Niente pseudo ribellioni giovanili spesso conformiste, qui si parla della vita e dei disagi di tutti i giorni e anche questo è hardcore. "Paura a colazione" è uno splendido disco hardcore che descrive benissimo le sensazioni di una generazione in gran parte sconfitta (perdonatemi questa frase banale parlando di in un album che non è per niente banale).
P.S.Il disco è stato autoprodotto ed esce per la Wooden music di Mayo, quindi l'unico modo di procurarselo è andare ad un loro concerto, fatelo, uscite dalla vostre camere e spazzate via con una mezz'ora di furioso hardcore tutte le vostre frustrazioni.
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