“Ogni uomo nasconde in cuor suo un porco che sonnecchia.”
(Anonimo)

Voglio parlarvi della colonna sonora di questo spettacolo della Fura dels Baus, il più provocatorio ensemble teatrale catalano di questi ultimi 20 anni, che fin dagli esordi si nutre di forti provocazioni e contaminazioni davvero apprezzabili.
Lo spettacolo “XXX” (il titolo la dice lunga) è uno spettacolo davvero forte e a tratti “disturbante”" con rappresentazioni contrastanti al limite del pornografico (lo spettacolo fu continuamente assillato di denunce e mandati di censura per mesi e mesi, benchè fosse esplicitamente vietato ai minori di 18 anni).
Ma la cosa a suo modo più originale e apprezzabile del progetto riguarda l’aspetto prettamente musicale.
 
Tra composizioni classiche, easy-pop, canti gregoriani, atmosfere dub, minimalismo elettronico, trance e techno, la musica qui viene messa al servizio delle immagini in un gioco di rimandi continui tra sacro e profano. In ogni traccia di questo doppio CD si trasuda sessualità e i vari temi ne sottolineano le diverse nature, creando un corpus unicum davvero eccitante e sensuale come pochi.

La casa discografica Subterfuge, ha riunito così quindici compositori contemporanei pressoché sconosciuti e differenti tra loro (Belmonde, Miki Espuma, Fangoria, Lucho Prósper, Elesbaan, Milinko, Robert Merdzo e altri) ognuno dei quali con la propria visione del sesso, e li ha lasciati liberi di spaziare nell’interpretazione allo scopo di sovvertire le regole di unità stilistica ottenendo così un effetto straniante e a tratti scioccante.
E’ una colonna sonora e  quindi ogni situazione viene creata ad hoc per suggerire l'atmosfera giusta per ogni scena o per riposizionare lo spettatore, ad ogni momento della storia, in una dimensione ideale e integrata alla comprensione.
Il tema dello spettacolo XXX, dicevamo, è il Sesso e la Carne e la musica si adatta e completa egregiamente il quadro. Tra accoppiamenti, perversioni, suoni primordiali, intermezzi parlati, composizioni poetiche, respiri affannati, motivetti ipnotici e ritmi tribali, la Fura esorcizza gesti e parole facendoli confluire in una spece di "Concept Album" dove il filo conduttore sta in un’unica parola chiave: Desiderio.

L’ascoltatore diventa così inconsapevolmente un voyeur di immagini mentali che deve ricostruirsi da solo. Un perverso immaginatore di suoni e immagini (il cd ovviamente non fa vedere nulla!) che vorrebbe vedere e immaginare, facendo leva sulla parte più animalesca di sé. E non è difficile intuire l’orgia visiva dello spettacolo che scandalizzò mezza Europa, in una rappresentazione trabordante organi sessuali in action, liquidi organici, fellatio multiple, con tanto di pubblicità di siti internet che offrono piacere virtuale a pagamento (S/M, anal, oral, omo, bondage, feticismo, a seconda delle perversioni).

Certo, "la musica non è l’immagine" ma vi assicuro che questo doppio CD (oggi difficilmente reperibile) con le sue atmosfere soffuse e conturbanti, ha fissato certe mie seratine piccanti in maniera davvero indelebile nella memoria (sperando che quella duri insieme al resto!).…

Carico i commenti...  con calma