Di acqua sotto i ponti ne è passata da quei primi anni '70 in cui si prendeva atto che gli imprescindibili sixties erano giunti a conclusione, non senza aver gettato comunque le basi per quanto sarebbe venuto poco dopo. Se oggi ci troviamo a parlare di progressive non possiamo liquidare l'argomento citando ad occhi chiusi - pensando alla musica d'oltremanica, - Gentle Giant, Emerson Lake &Palmer e Genesis o per rimanere nello stivale Banco del Mutuo Soccorso e Premiata Forneria Marconi. Al riguardo bisogna dire che la scena italiana era ben altro, un teatro fatto di primi attori come di comparse, di gruppi ed artisti diversi e simili per ispirazione e mai banali o addirittura inutili, come negli anni tanti detrattori di professione hanno sostenuto.

A non molti dirà qualcosa il nome Pholas Dactylus e l'avanguardista fusion-jazz-prog-rock CONCERTO DELLE MENTI unica pubblicazione del 1973, ed il contemporaneo ed omonimo lavoro dell'originale Uovo di Colombo dai saltuari rimandi ai Deep Purple a cui fecero da supporto nella tournée dello stesso anno; ancor di più la capitolina (come l'UDC) Raccomandata con Ricevuta di Ritorno che nel 1972 pubblicò PER ...UN MONDO DI CRISTALLO per Fonit Cetra, la cui successiva rivalutazione ha portato alla ricostituzione del gruppo a quasi 40 anni dalla sua fondazione. È proprio quest'ultima affiatata accolita di eccellenti musicisti e strumentisti capitanati dalla voce di Luciano Regoli (già con Il Ritratto di Dorian Gray) a dar vita ad un entusiasmante esordio che partendo dai testi dai chiari riferimenti fantascientifici della poetessa Maria Comin (moglie del produttore Pino Tuccimei), esibiva orgogliosamente momenti musicali di chiara matrice sinfonica, sventolando melodie dal sapore popolare ove le linee guida dettate da una variopinta chitarra e da delle screziate tastiere che insieme al flauto, riuscivano a regola d'arte a mescolarsi anche nei tratti maggiormente più dissonanti. A quasi quattro decadi Regoli cambiando il nome in La Nuova Raccomandata con Ricevuta di Ritorno pubblica IL PITTORE VOLANTE (2010 - BTF/Warner Music) che pur richiamando le coordinate musicali che distinsero la formazione originale, attinge a piene mani e scrupolosamente da una certa classica non mancando di quella familiare esagitazione sonora di cui il progressive più puro ed informale si era nutrito.

Forte dell'uscita del secondo disco, la band intraprende una lunga tournée tra i confini nazionali che porta nel dicembre 2013 all'esibizione al Teatro Napoleonico dei Vigilanti di Porto Ferraio all'Isola d'Elba, in occasione della quinta edizione Il Mio Amico Jimi, concerto per Trick, dedicata al fonico ed amico Pino Catanzaro morto nel 2010. Il disco che ne viene tratto si intitola Live In Elba. Un succedersi di brani dove il repertorio storico si alterna a quello del millennio successivo, senza far notare il lasso di tempo trascorso da quando la storica RRR mosse i primi passi, diffondendo suoni figli sì di un'epoca, ma che cominciavano a brillare di luce propria nel nascente e fertilissimo panorama tricolore di quello che orgogliosamente possiamo definire: progressive made in Italy. Una musicalità dall'imponente respiro, in grado di trasmettere l'energia che viene sprigionata e che non manca di elevarne il livello intellettuale, proprio per l'indelebile marchio sonoro che ha sempre creato un notevole interesse intorno al complesso romano, evolutosi ancor di più nonostante il lungo periodo di inattività.

Il materiale recente mostra un'inclinazione più robusta ed "Il Cambiamento" ne è un'esemplare riprova, allo stesso modo in cui "Il Fuoco" pur esprimendo le differenze del nuovo corso, sfoggia ambientazioni plasmate di un'aere barocca e sempre magnificamente visionaria, anche per via di un pathos interpretativo autentico e personale. Il tuffo nell'amorevole passato avviene prima con i richiami operistici de "Il Mondo Cade su di Me" e poi con "Sogni di Cristallo" dalla intro più fluida della versione originale, ma dal medesimo erudito contenuto di cui si riesce sempre a coglierne il primigenio gusto innovativo e di cui si rese portavoce. Raffinatezza e classe promanano dall'ascolto oltre che per il carisma del cantante, per la bravura dello storico ora bassista ed in origine chitarrista Nanni Civitenga che insieme all'aggiunta dei più freschi Bruno Previtali (chitarra), Alessandro Tomei (sassofono e flauto traverso), Maurizio Pariotti (piano,tastiere e programmazioni) ed Andy Bartolucci alla batteria, jazzisti di sopraffina qualità che si dimostrano idonei a dar vita ad intelaiature e divagazioni che non ne indeboliscono l'originaria identità musicale. A completare il quadro è la meravigliosa voce di Cristina Cioni, superba nei cori e capace di avvicendarsi magistralmente con quella di Regoli, rendendo memorabili tra gli altri un mai inopportuno tributo come "Fire" (di Arthur Brown) o la moderna interpretazione dell'immortale di "Un Palco di Marionette".

Se all'esordio poteva essere rimproverata una non proprio eccellente qualità sonora, in questa prima prova live su disco, si va ben oltre una semplice e più ripulita riproposizione dei cimeli del passato, profondendo anche brani recenti ove cantanto e strumenti mostrano agilità nell'intarsiare melodie e partiture pur estese, che rendono questo compendio uno splendido documento che può trovare spazio nella nostra personale discoteca, tra nomi altisonanti ma facendo da imprescindibile cordone ombelicale con un originale ed indelebile passato.

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