Dietro l' enigmatico nome di La Pertz si nasconde Alessio Mele, giovane musicista e compositore autodidatta, che in questo EP propone due tracce acustiche a tinte oscure, ma in fondo melodiche e di facile ascolto.

L'elemento che più colpisce è la voce, profonda, calda e avvolgente, per certi versi e le dovute differenze a Nick Cave, o, per rimanere in territori nostrani, Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus. Gli arrangiamenti sono semplici ma efficaci, così come i testi che narranno di sensazioni e stati d' animo legati ad oscuri e sfumati momenti passati, con metafore e figure retoriche d' effetto; Un territorio testuale in parte similare a quello dell'era d'oro del prog italiano (es. Il balletto di bronzo) o di un cantautorato più a tinte scure come I Ribelli del mai dimenticato Demetrio Stratos.

Un buon inizio questo di La Pertz, non originalissimo, ma personale e di facile (e piacevole) ascolto.

 

 

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