Non amo Baricco, il baricchismo e tutto l'apparato culturale-ideologico schierato a servizio del buon capitalismo che si candida alla guida del paese. Fazio, che tempo che fa, Luca Mercalli, Assante e il suo socio, la Littizzetto, Dandini e poi non ricordo più - tutti così assurdamente frivoli nel loro ammutinamento gentile e perbene. Ah dimenticavo Bollani e quel programma di musica sempre su rai3. Insomma ognuno impegnato a ripulire la cultura e l'arte da scorie radioattive per falra entrare dentro i salotti buoni della società civile. Senza scosse. Senza perdite. Sting, Bacarach, Taylor per far emozionare il popolo viola davanti la TV (chiamare, che ne so, i Liars no eh). Rottamatori fermi alle carcasse degli U2.  

A questo clima di aggiustamento culturale ascrivo questa collana. Un'opera ideologica, di revisione, il cui scopo è disinnescare le grandi opere della letteratura e farne dei semplici cataloghi di topoi tecnici, una raccolta di puttanate. Ora non c'ho proprio voglia di mettermi a citare pezzi di testo, faccio solo acluni esempi di come agisce questo genere di pubblicazioni.

Vi vogliono insegnare a scrivere dialoghi, bene Loro che fanno; mettono un paio di esempi tratti da Dostoevskij o chi per lui e vi dicono che quel determinato dialogo, e non un altro e poi perché proprio quello, è valido per un certo motivo, che inventa lì per lì il sedicente Maestro di Scrittura, e tu ci resti di merda perché anche se magari hai letto il libro, forse anche riletto, quel dialogo lì proprio non lo ricordi e passi per scemo e ti vogliono far credere che tutto il libro stia in quel dialogo, anzi nei motivi addotti che ne fanno un dialogo esemplare, che non dice niente sulla tua vita né sul libro né su nulla di un cazzo di niente ma lo dice Baricco e allora sei uno coglione che non ti ricordi proprio quel pezzo lì. (lo stesso dicasi di come scrivere un incipit, una descrizione ecc.)

Lo stupore, la meraviglia (mi sa che si sono convinti di aver scritto il nuovo Cannocchiale Aristotelico e rinverdire i fasti di una Torino Barocca) domina il tutto. Creare effetti improbabili nella ricerca della più vertigionosa trovata a sorpresa. E intanto vi sorprendono proponendo esempi che, secondo loro, sfiorano il più ardito sperimentalismo. Riscrivere favole secondo punti di vista astrusi, creare un personaggio invitandovi a considerare i grandi personaggi d'invenzione (Achab, Orlando, Peter Pan, Paperino, le Winx: questo è solo un esempio dei climax che usano accozzando personaggi disparati e in definitiva annacquando i veri grandi). 

Dietro la facciata della grammatica strutturalistica si cela una storia della letteratura scritta per negare alla letteratura i suoi caratteri fondanti, la sediziosità, lo scardinamento, l'irriducibilità e trasformarla in un bene di consumo innocuo, amichevole, superficiale come chi sta dietro questa roba qui.

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