Mentre attendo con trepidazione l'esordio solista di Lele Battista, in uscita quest'anno, è bene parlare del lavoro della sua band, recentemente sciolta, che ha lasciato ai posteri due album meravigliosi, in cui l'amore per Battiato, Battisti, Duran Duran, e per un certo rock anglosassone pregno di atmosfere dark-wave emerge da tutti i punti di vista.
Dopo aver vinto alcuni concorsi di musica emergente, i La Sintesi, provenienti dall'interland milanese: Lele Battista (voce, chitarra, tastiere), Giorgio Mastrocola (chitarra), ed i fratelli Sabella, Giuse (basso) e Michelino (batteria), esordiscono nell'Estate del 1999, con "L'Eroe Romantico". Alla produzione Morgan, una presenza imponente, che lascierà il segno su tutti i brani dell'album.
L'amore e i suoi risvolti, come l'insicurezza dei rapporti, l'indifferenza ed i rifiuti sono gli sfondi principali che caratterizzano i decadenti testi di Lele, inserendosi perfettamente tra i Cure e Baudelaire, in episodi come "L'abbraccio", un delicatissimo riff di piano, squarciato da un basso distorto; il singolo "tempo alle mie voglie", brano sostenuto dalla sezione ritmica, con interventi chitarristici intelligenti e non esagerati (come insegna la new wave), e dalla tenchiana "Versoperverso", per primo a citare Tenco in chiave futuristica e non presente con i versi (M'innamorerò di te, non ho niente di meglio da fare). Il ritmo si fa elevato quando nelle influenze compaiono gli U2, come nelle chitarre effettate alla The Edge di "Curiosità" e "Nero".
Il lavoro si chiude con la delicata "Fine millennio", testo molto Battiato+Morgan, sorella di "Punto di non arrivo" dei Bluvertigo, drammatica chiusura di "Zero", in cui il timore per il nuovo millennio è vista soltanto come una costruzione dell'uomo.
Un disco raffinato, intelligente, di buon gusto, che piacerà sicuramente agli amanti delle atmosfere piovose e romantiche. Il loro posto è stato preso da Il Nucleo, che non hanno raggiunto, nonostante simili impostazioni, gli stessi egregi risultati.
Carico i commenti... con calma