Quando stai fluttuando nel nulla devi assecondare la sospensione per evitare di implodere. Una musica che non è musica non si può ascoltare, un suono che non è suono non si può sentire.

"Prazision" è acuità sensoriale che si esprime somministrando sparute note di chitarra mandate in loop e lentissimi campionamenti elettronici. La flebile voce di Mark Nelson è sommersa da una raffica impalpabile di synth, il ritmo è nullo: i Labradford degli esordi sono ancora un duo sprovvisto di bassi pulsanti.

Non esiste una classificazione musicale con cui bollare questo lavoro del 1993 (e ristampato nel 2007) - come del resto è difficile accumunare un genere specifico a qualsiasi lavoro che influenzerà centinaia di gruppi a seguire. Si incontrano piuttosto diverse tipologie di suono a fondersi in un ibrido senza forma dall'incedere perpetuo. Potrei dire ambient, potrei accennare al noise, azzarderei un richiamo allo shoegaze, ci infilerei una buona dose di industrial.

Ma una musica che non è musica non si può ascoltare, un suono che non è suono non si può sentire. "Prazision è acuità sensoriale" ... E via di seguito, entrando in loop.

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