Ragazzi, questi sono i Labyrinth che mi piacciono... ebbene sì, il sestetto nostrano ha dato prova di grande maturità col seguito dell'ottimo album "Labyrinth" del 2003 (a mio parere leggermente migliore di questo), abbandonando definitivamente il clichè del power metal al quale hanno aderito per lungo tempo, specialmente nei primi due dischi (comunque buoni, specialmente "Return To Heaven Denied").
Questo "Freeman" è un ottimo prodotto, nel quale appunto la band ripropone la formula dell'album precedente, arricchendola con sferzate di nuovi suoni e strutture più articolate, proponendo diversi generi del metal, passando attraverso il thrash, il power (ma niente di simile ai loro vecchi dischi) e l'heavy più classico. Il disco è composto da dieci pezzi molto belli, nei quali le grandi melodie vocali e gli interventi di tastiera e chitarra sono di eccellente fattura. Non che la parte ritmica (curata peraltro da Mat Stancioiu e Cristiano Bertocchi, ottimi musicisti) lasci a desiderare, ma forse è la più legata al metal già sentito, quindi la meno evidente. Il cantato di Roberto Tiranti è una volta di più strabiliante, il mio concittadino(che ho il piacere e la fortuna di conoscere personalmente) ha dato l'ennesima prova di una tecnica sopraffina e di un'interpretazione delle canzoni maestosa. Chi di voi ha avuto l'occasione di sentirlo dal vivo non può che confermare. Gli arrangiamenti sono curatissimi, grande lavoro qui è stato fatto da Andrea De Paoli (il grande Mac, conosco anche lui =) ), al quale di certo non è mancata la fantasia, splendido l'intermezzo techno in "Freeman", ma anche dalla prova dei due chitarristi, il fondatore Andrea Cantarelli e l'ultimo arrivato nel gruppo, Pier Gonella. I pezzi mi piacciono tutti, forse il meno brillante a mio parere è "Dive In Open Waters", il più legato alle sonorità power. Ma è solo un piccolo neo, perchè i Labyrinth propongono un mix di canzoni tradizionali, ma riviste e corrette in chiave moderna, che perciò risultano molto attuali e godibili. Bellissima l'opener "L.Y.A.F.H." (Light Years Away From Here), che col suo riff decisamente thrash e le sue melodie si avvicina anche alla progressive(e non è l'unica).
Veramente bello anche il Dvd che il gruppo ha deciso di regalare con il disco, nel quale è presente il video di "L.Y.A.F.H." e numerosi pezzi dei vecchi album suonati live nelle loro tournèe in Inghilterra e Giappone, oltre ad alcuni divertenti filmati della sessione di registrazione.
In sostanza un ottimo lavoro da tutti i punti di vista, questo nuovo stile dei Labyrinth mi ha colpito molto. Consigliato anche ai più scettici.
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