Penultimo capitolo firmato Lacrimas Profundere, dopo l’ottimo Burning: A Wish che già aveva segnato una svolta rispetto al doom/death melodico degli esordi.
La prima cosa che colpisce è l’artwork che richiama alla mente la desolazione; quella bottiglia semivuota, il colpo che mi sono preso pensando che qualcuno mi avesse graffiato la copertina... tutto faceva parte del gioco. I richiami katatonici sono molto evidenti!
La prima cosa che si nota facendo partire il disco (con l’ottima For Bad Times) è il cambiamento abbastanza marcato. Spariscono quasi del tutto i growls (opera cominciata con Burning: A Wish), è molto meno marcato, quasi assente, l’alone gotico e ci si trova di fronte a puro metal, ben suonato, quasi “rozzo”. La traccia successiva è Adorertwo (sicura continuazione di Adorer And Somebody del precedente album) che è molto godibile e scorre via molto bene. Si passa quindi a Last, che parte forte, si fa dark nella strofa ed esplode nel ritornello: fantastica!
Non starò ad elencare tutte le canzoni, perché tutto l’album è pregevole, ma volevo soffermarmi un po’ su Sear Me The Pale Sun (che dura quasi 8 minuti), in cui ricompare il growl nei primissimi minuti per poi divenire completamente strumentale. Tutti sanno quanto sia difficile rendere valida una traccia strumentale, soprattutto per il rischio-noia, ma questa traccia ti viene voglia di ascoltarla tutta d’un fiato!
L’album termina con Fornever (complimenti per il titolo, peccato qualcuno ci sia arrivato prima), una traccia strana, molto varia (fortissimo l’interludio parlato) e piacevole.
Insomma, un bell’album, che si discosta dai precedenti per una maggiore personalità che elimina al disco il problema del “già sentito qualcosa di simile”. Forse alcune tracce sono simili tra loro, ma non credo sia per forza una pecca (se era bella l’una, sarà bella l’altra, con l’aggiunta che è cambiato qualcosa).
Un acquisto consigliato, un album primaverile, godibile, melodico e “metallico” quanto basta.
Ragazzi, continuate così!
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