Love will tear us apart, diceva qualcuno un po' di tempo fa.
Frase quantomeno azzeccata per sintetizzare un disco che parla d'Amore, un amore intenso, un fuoco che non brucia più come una volta e che porterà a una fine drammatica.
La copertina ci mostra quell'Arlequin, simbolo del gruppo svizzero praticamente da sempre, che porta tra le braccia una donna ormai priva di vita.
L'album si apre con Am Ende der Stille, pezzo che, in un crescendo di musica orchestrale, introduce il primo atto dell'opera e la "trama" vera e propria dell'album. Nel bellissimo pezzo successivo Alleine zu Zweit Tilo Wolff, autore di testi e musiche dei Lacrimosa, sostenuto dalla moglie Anne Nurmi, canta di come il loro amore non sia più forte come prima, un rapporto incrinato dall'abitudine e dall'apatia, di come pur essendo in due, stiano diventando sempre più distanti l'uno dall'altro e, in definitiva, soli. Il tutto in un intreccio altamente evocativo di chitarre e archi. In Halt mich il desiderio di una passione che non c'è più si trasforma in rabbia, e il ripetuto "amore, abbracciami!" da dolce diventa violento in un finale esplosivo. Con The Turning Point , l'unica canzone in inglese del disco scritta dalla bella Anne si chiude il primo atto e si entra nel "vivo", lui l'ama troppo e decide di ucciderla: un giro di basso inizia e ci accompagna per tutta la magnifica Ich Verlasse heut’ Dein Herz che culmina con un bellissimo e lungo momento strumentale, questa seconda parte finisce con Dich zu töten fiel mir Schwer e con la donna che giace a terra moribonda nel proprio sangue.
Terzo atto, la redenzione e il finale: Sanctus, titolo che come lo stesso nome del gruppo, tradisce le influenze che Tilo ha avuto dalla musica classica, specialmente da quella di Mozart. Tra cori in latino, parti sinfoniche eleganti, maestose e inserti gotici passano quindici minuti di pura gioia per le orecchie, per un requiem che potrebbe benissimo concludere il disco. Invece ecco che parte sommessa Am Ende Stehen wir zwei, "l’ amore mi porterà dove la sofferenza consuma ogni speranza".
C'è una luce in fondo al sontuoso corridoio in copertina, un'altra possibilità, una nuova vita.
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