Penso che molti, come a me, il titolo di questo film del '55, suscita qualche ricordo.

Personalmente del film in se, nessuna memoria. Solo un'immagine lontana, la sala dell'oratorio della parrocchia vista coi miei occhi di bambino. Questa l'istantanea riapparsa nella mia mente qualche giorno fà quando qualcuno mi chiese se avevo giá visto questo film. Non lo sapevo con certezza, cosí, per curiosità me lo feci prestare.

La trama: in un paesino della Spagna, arrivano un gruppo di frati che decidono di ristrutturare e stabilirsi in una vecchia fortificazione abbandonata. Un bel giorno, uno di loro, trova un orfanello abbandonato. Con l'andare del tempo tutti loro se ne affezionano.

Il pargoletto intanto é cresciuto, ha cinque anni, e compie le sue marachelle per la disperazione dei frati. A Marcellino, viene proibito, di salire sulla scala che conduce al piano superiore, per non ferirsi con gli attrezzi da lavoro. Per farsi obbedire gli viene raccontato che al piano superiore vive un omone che se lo porterebbe via. Chiaramente il nostro discolaccio viene attratto in maniera irresistibile dal fascino del proibito e scopre che nella stanza si trova un crocefisso con un cristo in grandezza naturale.

Spontaneamente, i due cominciano a parlare, e Marcellino, ritenendo Gesú affamato, gli porta del pane e del vino che regolarmente ruba nella cucina. I frati cominciano a sospettare qualcosa, e un bel giorno uno di essi decide di seguirlo, ma sará troppo tardi....

La mia inerpretazione: non faccio idea di come sia stato accolto questo film dalla critica, dalla chiesa e dagli spettatori in generale. So che per me non é stato un caso l'averlo rivisto in questo particolare momento della mia vita che mi permette una visione chiara di molti aspetti della realtá che ci circonda. Per cominciare, Marcellino durante tutto il film parla con un amico immaginario che non é altro che il suo spirito guida. Marcellino ha quindi spiccate doti medianiche, che si rivelano appieno quando conversa con uno spirito illuminato rappresentato dallo stesso Gesú, che per ricompensarlo della sua generositá e altruismo, vuole esaudire il suo piú grande desiderio, quello di abbracciare la madre. A Gesú sceglie di dargli la morte corporale e portare la sua anima nei mondi piú elevati cosí da poter riavere la madre che non ha mai conosciuto durante i pochi anni di esistenza terrena.

Logico sarebbe pensare che i frati trovino a questo punto il corpo del bambino senza vita. Probabilmenete nel film é sottinteso che il Cristo si sia portato via tutto, altrimenti come gridare al miracolo! Come giustificare che il buon Gesú abbia potuto uccidere un povero bambino? E se fosse stata un'altra entitá a dargli la morte? L'avrebbero forse chiamato demonio?

No, signori miei, questo film non é solo una favola cristiana, é molto di piú!

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